Sostegno per l’Inclusione Attiva: quasi 300 le domande presentate
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Sostegno per l’Inclusione Attiva: quasi 300 le domande presentate

La commissione Politiche Sociali ha fatto il punto con il Cissaca sullo stato dei lavori del Sia (Sostegno per l'Inclusione attiva), la nuova misura contro la povertà promossa dal Ministero. Al 30 settembre le domande erano quasi 300: il 70% da famiglie straniere. "I requisiti molto rigidi, da una simulazione fanno pensare che saranno la metà circa a venire accettate"

La commissione Politiche Sociali ha fatto il punto con il Cissaca sullo stato dei lavori del Sia (Sostegno per l'Inclusione attiva), la nuova misura contro la povertà promossa dal Ministero. Al 30 settembre le domande erano quasi 300: il 70% da famiglie straniere. "I requisiti molto rigidi, da una simulazione fanno pensare che saranno la metà circa a venire accettate"

 SOCIETA’ – Lo strumento promosso dal Ministero contro la povertà, il Sia, Sostengo all’inclusione attiva sta pian piano dando un quadro dello stato di “emergenza sociale” anche ad Alessandria. O meglio nell’ambito territoriale di Alessandria e Valenza, gestito dal Cissaca. E’ la commissione Politiche Sociali di Palazzo Rosso, convocata nella sede del Consorzio di servizi socio assistenziali, ad aver portato alcuni primi dati su questa nuova forma di aiuto alla popolazione.

Un avvio di procedura complicato, con piattaforme e comunicazioni dati tra i soggetti che compongono l’equipe di questo lavoro di analisi e selezione delle domande (cioè l’ambito, quindi il Cissaca, l’Inps, le Poste e i diversi servizi assistenziali coinvolti) ancora mal funzionati e con prime “code” chilometriche per provare ad accedere a questo sussidio. Che si compone di una parte economica, la misura di contributo passiva, e di una parte attiva, ovvero un progetto studiato ad hoc per un reinserimento sociale, lavorativo, economico. “Una forma di aiuto che ha come obiettivo quello di un cambiamento dello status, ovvero non una vera e propria misura assistenzialistica, ma che punti alla autonomia del nucleo famigliare” ha spiegato la responsabile tecnico sociale del Cissaca, Stefania Guasasco. Presentando i dati fino ad oggi: “al 30 settembre le domande erano 243, oggi saremo quasi a 300”. Di queste 23 sono provenienti dai piccoli comuni, come Frugarolo, Fubine, Solero, Castellazzo, Quattordio…220 dal comune di Alessandria. “Il 70% sono famiglie straniere”.

La media di presentazione delle domande è di 20 persone al giorno, per i tre giorni di apertura dello sportello dedicato al Sia. Quindi 60 circa a settimana. Una domanda che si sviluppa in più step: prima il passaggio al Cissaca per la verifica dei requisiti minimi richiesti, che si devono poi andare ad incrociare con altri controllati dall’Inps. Solo alla fine di questa valutazione multidimensionale si scopre se si è ammessi (con un valore minimo di accesso di 45 e massimo di 100): si prende il contributo economico (che varia dagli 80 euro al massimo ai 400) e poi si hanno 90 giorni per iniziare la parte “attiva” del progetto. Ancora poche certezze, “ma da una simulazione incrociata – spiega la Guasasco – i requisiti sono così stringenti che non si raggiunge con facilità il punteggio minimo. Saranno la metà le domande che verranno accettate”. Questo nell’ottica di una maggiore omogenizzazione tra tipologie di contributi e di assistenza, cui dovrà lavorare la Regione.

Che ha stanziato per il 2016 per la misura passiva, quindi per il contributo in denaro 38 milioni di euro per 10 mila nuclei famigliari che faranno richiesta del Sia, ovvero circa 40 mila individui. Per la misura attiva, invece, per l’ambito Alessandria-Valenza (154 mila abitanti) sono stati stanziati 1 milione 134 mila euro per il triennio, che è il periodo sul quale il Governo ha dato piena garanzia di copertura delle risorse. “Nella speranza che invece – come avevano a suo tempo annunciato da Roma – possa diventare un fondo strutturale, e non a rinnovo triennale”. Il contributo è per 12 mesi, trascorsi i quali c’è una pausa di qualche mese prima di poter eventualmente ripresentare domanda.Qui nel nostro articolo tutti i dettagli sui requisiti necessari per presentare domanda, le procedure e i luoghi cui affidare questa nuova misura di sostegno attivo alla povertà.

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