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    L’importanza
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    Maria Luisa Caffarelli - redazione@alessandrianews.it  
    17 Luglio 2016
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    L’importanza del piano B: Luigi Onetti dalla Gam a palazzo Mazzetti

    Il nostro percorso “glocart” alla ricerca di opere di artisti alessandrini arriva ad Asti e a Torino, tra i ritratti di famiglia e i tramonti infuocati del pittore di Lu Monferrato

    Il nostro percorso “glocart” alla ricerca di opere di artisti alessandrini arriva ad Asti e a Torino, tra i ritratti di famiglia e i tramonti infuocati del pittore di Lu Monferrato

    OPINIONI – L’estate col caldo fa i soliti scherzi. Intanto allunga o accorcia il tempo e a volte fa sembrare vicino quello che è lontano. Avrei voluto segnalare – in questa rubrica che si chiama “Glocart” e va alla ricerca di opere di alessandrini (città e provincia) nei musei delle regioni limitrofe – un dipinto straordinario di un artista alessandrino, Luigi Onetti (Lu Monferrato 1876 – Torino 1968) che fa parte delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Torino. Titolo “Il pazzo”. Ero certa di averlo visto esposto di recente in un altrettanto originale e inconsueto allestimento delle collezioni torinesi nella sezione “Malinconia”. Un quadro che una volta visto non si dimentica. Stavo per mettermi a raccontarlo, a dire quanto sa restituire del senso immateriale di disagio che la diversità crea in chi le sta attorno, di una pittura che a proposito di tempo capovolto “ricorda” le atmosfere del cinema di Aki Kaurismäki e così via.

    Quando ho scoperto, per il senso della verifica che miracolosamente a volte salva dalla figuracce e ha la meglio sulla presunzione di conoscenza, che quel quadro e quell’allestimento non ci sono più. Ma non è una brutta notizia. Non si possono vedere perché la Gam, rinnovandosi come dovrebbe fare ogni museo che si rispetti, alterna le decine di migliaia di dipinti di cui è detentrice e oggi le sezioni sono Infinito, Velocità… Niente più Malinconia, niente più Onetti. Ritornato nei depositi. Allora per la serie vediamo che cosa si può fare ho cominciato a cercare tra cataloghi cartacei e web dove sono gli altri Onetti. Per la famosa legge del “chi cerca trova” ho appreso che di Onetti ne hanno per esempio ad Asti, a palazzo Mazzetti. E mi sono anche ricordata di averli visti. E infatti sono ancora visibili.

    Certo con quel dipinto magistrale che vedete riprodotto sono confrontabili ma non paragonabili, la chiave narrativa sembra essere molto più congeniale al pittore di Lu Monferrato della ritrattistica. Ad Asti troverete padre, madre e moglie del pittore, un po’ truci, molto scuri. Il ritratto della madre del pittore, la signora Linda Onetti Robecchi fa pendant con quello raffigurante il padre Vincenzo ed è con quello della moglie Giacinta Chiotti tra le tredici opere pervenute alle collezioni di Asti per decisione testamentaria dello stesso Luigi Onetti (1969). Scuri quanto sono infuocati e vibranti i paesaggi, i famosi tramonti (uno di loro si trova sempre alla Gam, nei famigerati depositi) un paio si sono visti nelle mostre di Palazzo Monferrato, tramonti infuocati tra Vignale e Altavilla. Un pittore – alessandrino – che varrebbe la pena conoscere in tutte le sue sfumature. Magari ad Alessandria, recuperando anche “Il pazzo” che ora giace dimenticato nei caveaux del museo torinese.

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