Cinquecento milioni per la rete, ma restano esclusi i piccoli comuni
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Cinquecento milioni per la rete, ma restano esclusi i piccoli comuni

Circa 500 milioni di euro dalla Regione e operatori per la copertura del territorio con banda ultra larga. Il programma di interventi è stato illustrato ai sindaci. Ma restano aperte ancora tante questioni e i piccoli comuni rischiano di restare "fuori"

Circa 500 milioni di euro dalla Regione e operatori per la copertura del territorio con banda ultra larga. Il programma di interventi è stato illustrato ai sindaci. Ma restano aperte ancora tante questioni e i piccoli comuni rischiano di restare "fuori"

PROVINCIA –  “Siamo in presenza di un appuntamento storico, una scelta politica nazionale che avrà un effetto importante perché ci permetterà di coprire con la Banda Ultra Larga (Bul) tutto il territorio regionale”. E’ ottimista il vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna che, in questi giorni, sta presentando nelle province piemontesi il piano di interventi regionale sulla diffusione della banda ultra larga, ossia la connessione veloce ad internet.
Sul piatto c’è in gioco una gran bella somma, circa 500 milioni di euro di cui 194 milioni da fondi nazionali, 90 milioni da fondi regionali (agenda digitale e piani sviluppo rurale), 200 milioni dagli operatori che sigleranno gli accordi dopo i bandidi gara (il primo dovrebbe essere emesso entro l’estate). 
Reschigna parla di “un cambiamento profondo non solo nella vita dei cittadini, ma soprattutto nella realtà economica dei nostri territori, in particolare nelle aree marginali”.
Ad Alessandria ed Asti, dove il piano è stato presentato martedì pomeriggio, resta però tanta perplessità. 
Molti dei comuni dell’alessandrino, infatti, rientreranno in fascia D (cluster D, tecnicamente): si tratta dei comuni sotto i 2.500 abitanti e, per loro, si prevede un collegamento “to the cabinet” ossia, la fibra ottica arriverà alla cabina, o nodo, più vicina e non direttamente a casa. 
Basti pensare a zone collinari, dove esistono case sparse e isolate. Per loro la connessione con fibra a domicilio appare se non proprio impensabile, almeno molto lontana. In pratica, pare di capire, l’ente pubblico costruirà le “autostrade” ma gli svincoli per raggiungere i paesi e i quartieri a chi spettano? 
Lo hanno sottolineato, nel corso dell’incontro a palazzo Ghilini, che ha visto la partecipazione dei sindaci delle province di Asti e Alessandria, alcuni rappresentanti dei comuni (più astigiani che alessandrini). 
La situazione dopo gli investimenti regionali potrebbe addirittura peggiorare: le zone periferiche, infatti, sono coperte ora non da cavi ma da wireless, grazie agli operatori privati. Questi, dopo l’emissione dei bandi regionali, potrebbero vedersi costretti – o potrebbero giudicare più vantaggioso – rivedere le coperture. 
Casale, ad esempio, nel corso dell’incontro si è fatta avanti per fare da “soggetto capifila attivo” nel processo che dovrà portare la Regione a siglare un accordo di programma con il Mise, il ministero, poi convenzioni operative con l’agenzia Infratel e gli operatori e, infine, con i comuni. 

L’accordo di programma siglato con il Ministero dello sviluppo economico dalla Regione Piemonte e approvato lunedì scorso dalla Giunta regionale ha attivato gli investimenti nella Banda Ultra Larga (i 500 milioni di euro tra risorse pubbliche e private).
“Ora si tratta di passare al passo successivo, le intese che devono coinvolgere, oltre alla Regione Piemonte e al Mise, anche Infratel, società in house del Mise, e le amministrazioni comunali, in modo da passare alla fase attuativa”, dicono dalla Regione.
“Impegno della Regione”, ha ricordato Reschigna, “è sostenere le amministrazioni comunali nella gestione degli accordi, in modo che l’installazione della Banda ultra larga proceda il più rapidamente possibile. Ai Comuni chiediamo di fare la loro parte, anche con procedure che autorizzino i lavori che siano semplici e rapide nel loro iter”.
Ai comuni si chiede di individuare dei nodi, indicare eventuali reti (esempio cavidotti Enel o altro) e facilitare il rilascio dei permessi
C’è un grande assente nell’operazione e non per demerito dell’assente: le Province. Quale potrà essere il ruolo ruolo è, infatti, ancora tutto da chiarire. Mancando però un anello intermedio, le difficoltà di dialogo tra Regione e piccoli comuni rischiano di diventare ostacoli difficili da superare. 
Scarica qui le mappe di copertura.

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