Industriali meno ottimisti, fanno leva sulla “costanza”
Ancora tre mesi di "moderato ottimismo" per l'industria alessandrina che, pur non crescendo, almeno non peggiora. Sono i dati che emergono dalla 166esima indagine congiunturale che registra il grado di ottimismo, o pessimismo, delle imprese in Provincia, rilevato dal centro studi di Confindustria
Ancora tre mesi di "moderato ottimismo" per l'industria alessandrina che, pur non crescendo, almeno non peggiora. Sono i dati che emergono dalla 166esima indagine congiunturale che registra il grado di ottimismo, o pessimismo, delle imprese in Provincia, rilevato dal centro studi di Confindustria
“Ancora una volta c’è l’aspettativa di una crescita dell’export, mentre le previsioni sulla ripresa della domanda interna si sono raffreddate, rispetto allo scorso anno”, dice Giuseppe Monighini, responsabile del centro studi. Confrontando i dati provinciali con quelli regionali, “l’economia alessandrina conferma la sua propensione all’esportazione, soprattutto in alcuni settori come il comparto orafo di Valenza che incide per il 35% dell’intero valore dell’export”.
In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione è a +8 (era + 10 nel primo trimestre), resta positivo quello della produzione a +8, e anche l’indicatore degli ordini totali a +10, e quello degli ordini export è in crescita a +20. E’ invece negativa la previsione della reddività a –7.
La previsione di ricorso alla cassa integrazione scende, come segnalato dal 6% degli imprenditori del campione, così come sono sempre in maggioranza gli intervistati (l’80%) che prevedono invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti sale al 76% della capacità, e la propensione ad investire, che segnala l’intenzione di effettuare investimenti è dichiarata dal 77% degli intervistati. L’Italia, e Alessandria non fa eccezione, è ancora maglia nera per quanto riguarda il ritardo degli incassi, segnalato dal 40% degli intervistati.
Buone le previsioni nel settore chimico, gomma plastica e alimentare, legato però alla stagionalità.
Il panorama nazionale ed internazionale non aiutano e gli imprenditori, dice il presidente Buzzi, si trovano ad operare “avendo contemporaneamente a che fare con costanza e cambiamento, dove la prima è una virtù e il secondo un’opportunità da cogliere”.
La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese mostra invece attese meno favorevoli, con previsione di occupazione a –6, il livello di attività a –7 e i nuovi ordini a –14 e resta negativo il dato per la redditività. Permane però alto l’utilizzo delle risorse così come il portafoglio degli ordini acquisiti.
“L’esito delle rilevazioni della nostra indagine – commenta Luigi Buzzi, Presidente di Confindustria Alessandria – è complessivamente costante rispetto ai precedenti trimestri, con qualche lieve scostamento nei dati quantitativi, ma non nel “sentimento”. Questo non vuol dire che, da un anno a questa parte, le condizioni di scenario in cui i nostri imprenditori operano siano immutate. Anzi, la rapidità del succedersi dei fenomeni, sociali ed economici, è tale che chi formula le previsioni a livello nazionale, il Centro Studi Confindustria in primis, addirittura rivede le proprie stime mensilmente.
Se vogliamo interpretare in modo positivo questa attuale congiuntura, possiamo sempre ricordarci che la costanza è una virtù, e che il cambiamento è una opportunità da saper cogliere”.
Il Direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, aggiunge: “Seppure a fronte delle criticità di natura geopolitica ed economica che ancora caratterizzano il panorama internazionale, i risultati della nostra rilevazione sono incoraggianti. La capacità di reazione delle nostre imprese si dimostra positiva, il clima di fiducia permane favorevole, e le aspettative che emergono dalla nostra indagine trovano conferma anche a livello regionale, come attestano le previsioni registrate dall’ultima analisi di Confindustria Piemonte”.