Edilizia scolastica, si vive di soli bandi
Gli ultimi finanziamenti per l'edilizia scolastica in Provincia sono arrivati con il bando Mutui 2015-2017. Il fabbisogno segnalato era di 28 milioni. Ne saranno assegnati solo 2,5 milioni. Ormai gli unici finanziamenti sono quelli statali, ma se non sei pronto con il progetto, addio bando
Gli ultimi finanziamenti per l'edilizia scolastica in Provincia sono arrivati con il bando Mutui 2015-2017. Il fabbisogno segnalato era di 28 milioni. Ne saranno assegnati solo 2,5 milioni. Ormai gli unici finanziamenti sono quelli statali, ma se non sei pronto con il progetto, addio bando
Premesso che sugli istituti scolastici dell’infanzia e primaria, di primo e secondo grado, sono competenti i singoli comuni mentre sulle scuole secondarie la Provicia ha mantenuto la competenza, anche dopo la legge di riordino, il problema resta quello dei fondi.
“Oltre alla manutenzione ordinaria, non riusciamo a fare altri interventi, vista l’assenza di risorse” è la prima osservazione del consigliere delegato di palazzo Ghilini, Enrico Mazzoni. Riusciamo ad andare avanti grazie ai bandi regionali, ma è difficile se non impossibile programmare. Se non hai un progetto già pronto, quando esce il bando si rischia di rimanerne fuori”.
Il fabbisogno
L’ultimo che ha portato qualche finanziamento nell’alessandrino è il bando “Mutui” per gli interventi del triennio 2015-2017. Hanno partecipato una decina di scuole della Provincia ma solo quattro sono andati e buon fine. La Regione sta assegnando i fondi, nazionali, in questi giorni. Si tratta dell’istituto superiore Volta di Alessandria (780 mila euro per interventi di messa insicurezza attraverso il risanamento e riqualificazione dell’immobile, anche ai fini dell’antincendio e del risparmio energetico); il liceo Balbi di Casale (intervento straordinario di rifacimento della copertura e sostituzione di serramenti, per 685 mila euro); l’istituto di Istruzione Superiore “Parodi” di Acqui Terme (Intervento straordinario per la messa in sicurezza dell’immobile mediante risanamento e novazione dei suoi elementi costitutivi ai fini della prevenzione incendi e del miglioramento energetico – per 630 mila euro); l’istituto Boccardo-Doria di Novi per interventi di miglioramento strutturale ai fini antisismici (485 mila euro).
I lavori risultano già aggiudicati, ma manca ancora la nota illustrativa regionale “al fine di procedere alla consegna dei lavori e di permettere agli Enti locali l’avvio delle opere, il cui finanziamento peraltro risulta al di fuori dei limiti del Patto di Stabilità. Tali appalti sono un utile spunto per riattivare il sistema di edilizia scolastica nel nostro territorio e garantire una maggiore sicurezza strutturale delle nostre scuole a favore dei nostri ragazzi”, ha fatto presente il presidente della Provincia Maria Rita Rossa. I lavori dovrebbero partire – è questo l’auspicio – entro l’avvio del nuovo anno scolastico.
L’elenco degli interventi necessari era ben più lungo, circa 70, per un totale di quasi 28 milioni. Chi non è rientrato nel bando 2015-2017 dovrà attendere i prossimi.
Se ne è chiuso un altro da poco, quello relativo ai finanziamenti del pacchetto “La Buona Scuola”, sottotitolo: “la scuola innovativa”. Ad Alessandria, intesa come provincia, neppure un centesimo. “Avevamo partecipato con due progetti, per accorpare in un unico edificio due scuole, ad Acqui e Tortona. Ma i finanziamenti, mi risulta, sono andati tutti nel biellese, dove è in programma la costruzione di una nuova struttura. Ovvio che la costruzione ex novo di un istituto, ha assorbito tutti i fondi disponibili”, spiega Mazzoni.
Per il resto, sono briciole: “roba da 2.500 euro, connessi ad altri bandi”. Sembrano sfumati, al momento, i progetti presentati da Alessandria e Novi per interventi in altre scuole. Così come resterà un progetto sulla carta la nuova scuola materna di Serravalle, sebbene inserita nel piano delle opere pubbliche del Comune. Stando a quanto afferma Mazzoni, però,i progetti è sempre meglio averli, pronti per l’uso, in attesa di un bando.
Il presidente Rossa definiva, tuttavia, lo stato di salute degli immobili abbastanza buono, senza troppe carenze strutturali. Il problema è relativo soprattutto all’età delle strutture, poiché in molti casi si tratta di edifici anni Sessanta che devono essere adeguati alle normative e alle nuove esigenze didattiche, dotati di spazi e aule ridotte, o con la presenza di scale e barriere.
Intanto dovrebbe essere disponibile a breve, sul sito della Regione Piemonte, l’anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica. Una sorta di fotografia dettagliata dello stato dell’arte: le scuole, le strutture, le barriere architettoniche, i servizi. Una fotografia imposta a livello nazionale, e scattata poi a livello regionale. Gli istituti avevano tempo fino ad ottobre per farla. I dati sono ora in fase di lavorazione e a breve, garantiscono dagli uffici torinesi, dovrebbero essere resi pubblici.