Diabete: quando l’informazione cambia la vita
Può un bambino di 4 anni e mezzo trovare difficoltà fin dalla scuola materna, dal corso di nuoto e da praticamente qualsiasi attività perché diabetico? Ecco lincredibile storia di una mamma e del suo bambino alla ricerca di una vita normale. A novembre 3 incontri informativi per fare chiarezza sul diabete e abbattere barriere fatte di paura, spesso immotivata
Può un bambino di 4 anni e mezzo trovare difficoltà fin dalla scuola materna, dal corso di nuoto e da praticamente qualsiasi attività perché diabetico? Ecco l?incredibile storia di una mamma e del suo bambino alla ricerca di una vita normale. A novembre 3 incontri informativi per fare chiarezza sul diabete e abbattere barriere fatte di paura, spesso immotivata
ALESSANDRIA – Nel mese della prevenzione, scegliamo di affrontare il tema del diabete raccontando la storia di una mamma di Alessandria e del suo bambino, malato di diabete. Perché, anche se può sembrare incredibile, certe batteglie si devono (ancora) vincere anche qui da noi…Così però purtroppo spesso non è, come lei stessa ci racconta: “in ogni nuova attività in cui abbiamo provato a inserirlo ci è stato risposto che lui, essendo diabetico, non sarebbe potuto restare lì da solo. Nuoto, attività sportive e ricreative, ma anche a scuola, almeno in un primo tempo, e questo è l’aspetto più problematico. In questo campo una legge regionale, sorretta dal Piano sanitario nazionale relativo alla malattia diabetica, parla chiaro. Tuttavia c’è voluto un anno perché riuscissi a farlo inserire. Ancora oggi mio figlio non può fermarsi a dormire nel pomeriggio”. Per facilitare il compito della scuola, e dare al bambino qualche chance in più di potersi inserire con i compagni, facendo una vita il più possibile normale e non dando più peso alla malattia di quanto già non ne abbia, mamma Angela ha acconsentito a far installare un piccolo dispositivo di monitoraggio al figlio, in grado di rilevare costantemente la glicemia. “Il problema è che purtroppo il mio bambino è allergico alla colla del cerotto che serve per tenerlo fermo, così gli vengono delle vere e proprie piaghe e, nei periodi in cui lo togliamo per consentire alle ferite di rimarginarsi, sono costretta a rimanere a scuola con lui”. 
Eppure esistono procedure ben codificate che consentono al bambino di rimanere in classe: “è previsto che la scuola, in assenza di personale in grado di farlo, richieda un’infermiera a scuola per misurargli la glicemia, una procedura molto semplice che fra qualche anno sarà in grado di fare da solo”. Le preoccupazioni di Angela riguardano però più in generale la vita di suo figlio, e di tutti i bambini e ragazzi come lui: “se gestito bene, il diabete non è poi una malattia così invalidante. Quello che manca è l’informazione, se ne sa pochissimo e così si rischia di discriminare chi ne è affetto, penalizzandolo ben oltre quanto oggettivamente non lo sia già. Ho paura che anche in futuro, di fronte a un’ignoranza generalizzata in materia, troverà problemi anche in tanti altri ambienti, a partire da quello lavorativo, dove a lui potrebbe essere preferita una persona senza il suo problema di salute, a prescindere dalle reali capacità di svolgere bene il proprio impiego”.
Angela non è però rimasta con la mani in mano, e ha deciso di darsi da fare per organizzare giornate di sensibilizzazione e informazione sul tema del diabete infantile, sulle sue caratteristiche e sugli accorgimenti da adottare per poter consentire a chi ne è affetto di svolgere una vita sociale paragonabile a quella dei compagni.

Ma non è tutto: “l’obiettivo è quello di lavorare perché sempre più persone siano informate. Penso agli insegnanti, agli educatori, ai volontari nelle associazioni, a tutti gli operatori che potrebbero entrare in contatto con bambini e ragazzi con il diabete. La differenza di accoglienza fra chi già conosce la malattia per aver gestito esperienze pregresse e fra chi la incontra per la prima volta è enorme. Ho così pensato di organizzare tre appuntamenti dedicati all’informazione, che si terranno a partire dal 12 novembre per 3 settimane consecutive, tutti i giovedì alle ore 17, presso la sala Bobbio della Biblioteca Civica di Alessandria”.
Ospite del primo incontro sarà il dr. Riccardo Leva, diabetologo dell’Ospedale Infantile. “Devo anche ringraziare il centro gioco ‘Il Bianconiglio’ per avermi ospitata mercoledì 21 ottobre a Spinetta Marengo, dove ho potuto raccontare la mia esperienza e spiegare il mio progetto, e ovviamente i referenti della Uil territoriale, che mi hanno dato, e continuano a darmi, grande sostegno nella mia battaglia”.
Qui sotto trovate il calendario completo degli appuntamenti. Angela ha anche iniziato una raccolta firme da inviare al ministro Lorenzin per chiedere un pieno diritto allo studio e alla scuola per tutti i bambini, compresi quelli affetti da diabete infantile (qui è possibile firmare la petizione). Le attività di Angela si possono seguire anche sulla pagina Facebook del suo progetto a questo indirizzo.
