Expo: pochi turisti in provincia, “ma è stato un successo”
Primissimo bilancio dopo Expo per la provincia di Alessandria che si era attivata con il protocollo MonferratoExpo 2015. I dati non ci sono ancora ma, a sensazione, gli operatori dicono che il numero di turisti non è aumentato. Per gli Enti è stato comunque un successo: per la prima volta sono stati superati campanilismi ed abbiamo avviato collaborazioni
Primissimo bilancio dopo Expo per la provincia di Alessandria che si era attivata con il protocollo MonferratoExpo 2015. I dati non ci sono ancora ma, a sensazione, gli operatori dicono che il numero di turisti non è aumentato. Per gli Enti è stato comunque un successo: ?per la prima volta sono stati superati campanilismi ed abbiamo avviato collaborazioni?
Un primo bilancio è stato fatto ieri, giovedì, nel corso di un incontro alla Camera di Commercio, tra i quindici firmatari del protocollo di collaborazione: le province di Asti e Alessandria, le due Camere di Commercio, i sette comuni centri zona della Provincia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Bilancio, ovviamente, parziale, visto che l’evento si concluderà sabato, domani, e che i dati reali arrivano con ritardo. Nell’esercizio di vedere il bicchiere mezzo pieno, gli enti hanno in ogni caso espresso unanime soddisfazione per “il percorso di collaborazione avviato” e che ha visto – va dato atto – per la prima volta diversi territori collaborare per la promozione.
“C’è stata forse una crescita di presenze – dice Giovanna Scacheri di Federalberghi – ma non come ci si attendeva. I dati non li abbiamo ancora ma, a sensazione, direi che la clientela è rimasta la stessa degli anni passati. Casomai gli ‘abituali’ hanno allungato la loro permanenza di un giorno o due per visitare l’Expò”. Insomma, ha funzionato “al contrario”, verrebbe da dire.
La Camera di Commercio, promotore del protocollo e tavolo di regia delle diverse iniziative, traccia in ogni caso un bilancio positivo, soprattutto per “il dialogo e la collaborazione che è nata tra tutti i soggetti”. Patrimonio che, in ogni caso, non è certo da buttare, dicono il presidente Gianfranco Coscia e il segretario generale Roberto Livraghi.
Se di numeri vogliamo parlare, di quelli disponibili, il sito creato ad hoc per l’evento (Monferratoexpo2015) ha avuto 23.500 visitatori, di cui l’87% italiani e il 4,1% in lingua inglese. Ha proposto: 6 parchi naturalistici, 66 risorse culturali, 759 cantine e produttori tipici, 413 ristoranti, osterie, vinerie o bar qualificati, 4 golf club, 11 centri benessere, 387 strutture ricettive.
Numerosi gli eventi organizzati tra maggio e ottobre: dalla mostra “Il Monferrato Oltre Confine”, a palazzo Monferrato di Alessandria, alla mostra “Picasso: segni dialoganti” di Acqui che ha avuto oltre 6 mila visitatori. Ciascuno ci ha messo del suo, Novi, Valenza, Tortona, tutti con risultati più o meno soddisfacenti. A Serravalle la Camera di Commercio ha partecipato all’esperimento dell’apertura di un Temporary Store con i prodotti del territorio all’Outlet.
Alessandria ha riaperto il Museo Marengo e, da questo sforzo, nascono comunque spunti di riflessione, come sottolinea l’assessore Vittoria Oneto: “i visitatori sono stati 1.546 da maggio a settembre. Al di là del fatto se siano tanti o pochi, rilevo che il 60% circa sono stranieri; il 10% provenienti dalla Regione; il 10% dalla Provincia e il 20% dal resto d’Italia. Diversi, invece, i dati sulle visite a palazzo Cuttica che, in ogni caso ha un altro target. Ma questo ci può dare suggerimenti su come si può orientare l’offerta”. Da Asti arriva l’invito e il suggerimento di “parlare di Monferrato”, senza badare ai campanili. E, nella stessa direzione, va anche il suggerimento del comune di Casale. Insomma, se le prove generali sono andate bene, c’è da sperare per “la prima”.