L’industria cresce (un po’ meno): per Confindustria è un segnale positivo
Cresce ancora la produzione industriale in provincia di Alessandria, anche se meno rispetto al trimestre precedente, e Confindustria parla di crescita stabilizzata. Sono confortanti i segnali delleconomia per il trimestre dautunno, rilevati dall'associazione degli imprenditori nella quarta indagine congiunturale del 2015 (ottobre-dicembre)
Cresce ancora la produzione industriale in provincia di Alessandria, anche se meno rispetto al trimestre precedente, e Confindustria parla di crescita stabilizzata. Sono confortanti i segnali delleconomia per il trimestre dautunno, rilevati dall'associazione degli imprenditori nella quarta indagine congiunturale del 2015 (ottobre-dicembre)
Gli indici principali, infatti, hanno ancora un segno positivo, anche se meno rispetto al trimestre precedente: occupazione +7; produzione +14; redditività + 5. Importante è anche la previsione di utilizzo degli impianti, pari al 74% delle aziende coinvolte nella rilevazione statistica. “Questi riscontri seguono i dati positivi già evidenziati nelle passate rilevazioni. Per citare il Centro Studi Confindustria, e la sua indagine presso gli uffici studi del sistema confindustriale: ‘La crescita accelera nel terzo trimestre e si stabilizza nel quarto’.” dice il presidente Confindustria Luigi Buzzi.
Quindi, pur con differenze nell’andamento dei diversi settori, e sebbene condizionate da un contesto internazionale mutevole, “le aspettative dell’industria alessandrina permangono ancora, complessivamente, in clima di fiducia”.
Le attese positive degli imprenditori si rilevano anche dalla tenuta della propensione ad investire, dal calo del ritardo negli incassi, e dal progressivo aumento di chi ha lavoro per più di un mese. Non cresce la previsione di ordini dall’estero, l’export. Ma c’è una ripresa del consumo interno, rilevata già dal trimestre precedente. “Abbiamo anticipato il trend nazionale e regionale”, dice Giuseppe Monighini del centro studi Confindustria.
Migliorano anche i tempi di pagamento che si attestano sui 90 giorni tra i privati e sui 5/6 mesi quelli pubblici. In ogni caso, il 41% degli intervistati lamenta ancora difficoltà nell’incassare crediti.
La previsione di ricorso alla cassa integrazione resta marginale, anche se è in lieve crescita, ed è segnalata dal 15% degli imprenditori del campione, e la maggioranza degli intervistati (il 77%) prevede invariata l’occupazione. La propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è dichiarata dal 74% degli intervistati.
I settori produttivi più rappresentativi mostrano andamenti in linea con l’indagine generale, con indici differenziati ed in alcuni casi discontinui, dal metalmeccanico alla chimica e alla gomma-plastica, e si segnala il progresso del comparto alimentare, legato come di consueto alla stagionalità.
La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese mostra previsioni in miglioramento rispetto al trimestre precedente, con occupazione positiva che cresce a +6, il livello di attività che sale a +7 e i nuovi ordini positivi a +6, e rimane positivo anche il dato per la redditività. E’ stabile al 93,5% l’indice per chi ha lavoro per più di un mese.
Tutti segnali che, secondo Confindustria, sono indice di un “circolo virtuoso” che ci potrebbe portare fuori dalla crisi.
“Questa ultima indagine dell’anno 2015 presenta interessanti segnali sull’andamento dell’economia provinciale, anche se va inserita nel mutevole contesto internazionale – commenta Luigi Buzzi, Presidente di Confindustria Alessandria – Intanto, la produzione mantiene una tendenza positiva che sostanzialmente perdura dal secondo semestre 2014: si conferma infatti l’andamento del dato ulteriormente in rialzo. Anche l’occupazione, seppure segnalata costante dalla maggior parte degli imprenditori, continua a presentare un saldo ottimisti-pessimisti favorevole, e così è stato per tutto il 2015.
Il direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, aggiunge: “I principali indici “Sop”, che registrano lo sbilancio fra ottimisti e pessimisti, dopo due anni di rilevazioni in cui sono stati tutti e quattro positivi, presentano in questa indagine qualche segnale di incertezza per gli ordini. Si può ipotizzare che le nostre rilevazioni, che nei trimestri passati avevano correttamente anticipato il miglior riscontro della domanda interna, ora prendano nota del passo più lento di acquisizione degli ordinativi, pur sempre rimanendo in terreno di crescita”.