Sanità: “Servono tagli nel personale amministrativo”
La Giunta Regionale esamina i tre atti presentati da Asl e Aso di Alessandria e Asti e indica le linee guida per modificare i tre documenti. Saitta: "Sacrifici ai vertici amministrativi. Non posso pensare che, mentre razionalizziamo le strutture complesse nei reparti, non si tocchi nulla negli uffici
La Giunta Regionale esamina i tre atti presentati da Asl e Aso di Alessandria e Asti e indica le linee guida per modificare i tre documenti. Saitta: "Sacrifici ai vertici amministrativi. Non posso pensare che, mentre razionalizziamo le strutture complesse nei reparti, non si tocchi nulla negli uffici?
PROVINCIA – Arrivano nuove notizie dal fronte sanità, recentemente ritornato agli onori della cronaca dopo l’incontro di presentazione dei protocollo d’intesa e degli atti aziendali. Ad intervenire è l’assessore regionale alla sanità, Antonio Saitta, che ha spiegato come siano necessari “sacrifici per ridurre i ruoli amministrativi“. Ad essere presi in esame dalla Giunta Regionale, proprio i tre atti di Asl e Aso alessandrini, oltre che dell’Asl astigiana. E non a caso. “Abbiamo deciso di privilegiare il territorio fuori Torino, soprattutto il quadrante sud-est – spiega Saitta – con una serie di indicazioni precise”.
Le richieste della Regione, all’indomani dell’analisi della documentazione presentata, sono chiare: è necessario che i documenti si allineino, concretizzando ancora di più l’integrazione già avviata. “Siamo anche intervenuti con indicazioni precise – specifica l’assessore regionale – per dare attuazione concreta alle scelte di programmazione assunte ormai da tempo: chiediamo alcuni sacrifici con la riduzione di incarichi di vertici nel settore amministrativo. Non posso pensare che, mentre razionalizziamo le strutture complesse nei reparti, non si tocchi nulla negli uffici”.
Ma non è tutto. Dall’assessore arriva infatti la conferma che l’ospedale di Casale Monferrato continuerà ad avere un reparto di oncologia, al quale verrà assegnato un primario, con un rafforzamento del personale medico. “La struttura – spiega Saitta – dovrà avere posti letto e relativo personale afferenti direttamente al Dipartimento di riferimento. Novità anche per l’attività della lungodegenza di Ovada, per la quale è richiesto un indirizzo riabilitativo all’interno del coordinamento funzionale del relativo Dipartimento. Per Asti, infine, un solo Distretto potrà essere qualificato come struttura complessa”.
La Regione, insomma, ribadisce l’importanza degli atti aziendali, sottolineando come questi debbano essere in linea con la riorganizzazione ospedaliera e territoriale. “Anche questo tassello diventa determinante – conclude – per arrivare a fine novembre a chiudere, dopo cinque anni, il doloroso percorso del Piemonte nel piano di rientro dal debito sanitario”.