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    Sara Bosatra - psicologa clinica - redazione@alessandrianews.it  
    6 Settembre 2015
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Mia figlia e il sesso trasgressivo: sono preoccupata

    Oggi rispondiamo a una madre preoccupata dopo aver scoperto per caso un video di pratiche sessuali trasgressive sul computer della figlia adolescente. Come comportarsi?

    Oggi rispondiamo a una madre preoccupata dopo aver scoperto per caso un video di pratiche sessuali trasgressive sul computer della figlia adolescente. Come comportarsi?

    LA PSICOLOGA RISPONDE – Scrive Beatrice (nome di fantasia): “Salve, sono la mamma di una ragazza diciassettenne, questa sera entrando in camera sua per chiudere il balcone ho visto sul suo computer ancora acceso immagini pornografiche che mi hanno lasciata sconvolta a dir poco. Con lei avevamo già parlato dell’argomento e a scuola trattano spesso con la psicologa argomenti sulla sessualità… Ma come si dice “le meraviglie capitano sempre in casa”. Scrivo così perché quello che ho visto non era un semplice film di pornografia, ma un video dove le donne vengono legate ecc… immagini molto dure e squallide… quindi credo che la semplice curiosità sia andata un po’ oltre… Con mia figlia ho un rapporto abbastanza conflittuale, non riusciamo a parlare senza scontrarci… diciamo che non siamo la perfetta famiglia del “mulino bianco”. Come devo comportarmi? Sono molto preoccupata… Grazie”

    Fin dalla preadolescenza (12-14 anni) i ragazzi provano una naturale curiosità per la sessualità, dettata dai cambiamenti ormonali e fisiologici che trasformano il loro corpo e dagli stimoli ambientali. Con l’adolescenza aumentano poi le esperienze affettive e sessuali, sia personali sia degli amici, e spesso si può notare una diffusa predilezione per tutto ciò che rappresenta l’estremo e il proibito: in questa fascia di età, è normale che gli adolescenti siano curiosi di conoscere i molteplici aspetti della vita sessuale e che siano particolarmente attirati dalle pratiche più trasgressive. Ad oggi il modo più facile e veloce per accedere a tali contenuti é internet, non solo con filmati pornografici, ma anche con video musicali, programmi e serie tv dedicati proprio agli adolescenti, ma é importante sottolineare che la visione di pratiche sessuali trasgressive o estreme potrebbe semplicemente soddisfare il desiderio di conoscenza, senza necessariamente implicare l’interesse a sperimentarle in prima persona. In questo caso, per quanto possa essere inizialmente imbarazzante per una madre l’episodio descritto, farei presente a Beatrice che sua figlia diciassettenne parrebbe avere una naturale curiosità per le pratiche sessuali trasgressive, e in questo di per sè non c’è nulla di preoccupante. Tra le molteplici possibilità di vivere la sessualità esistono anche le pratiche sessuali sadomasochistiche, nelle quali si ricorre alla stimolazione del dolore per amplificare il piacere, e nasce una sorta di gioco di ruolo di dominazione e perdita di controllo che aumenta l’eccitazione dei partner. In queste pratiche non vi è nulla di dannoso, purché avvengano in condizioni di sicurezza e tra persone consenzienti e desiderose di arricchire di nuove sperimentazioni la propria vita erotica; il problema insorge quando la persona può giungere al piacere esclusivamente ricorrendo a pratiche dolorose, umilianti o estreme, senza più riuscire a vivere esperienze sessuali piacevoli prive di dolore o di rischio.
    Per questo motivo, sarebbe interessante capire qual é la preoccupazione profonda di Beatrice riguardo alla sessualità della figlia: c’è forse il timore che queste pratiche siano eccessivamente violente e che portino su una cattiva strada? O forse ha sfiducia nella capacità della figlia di valutare quali esperienze si sente di sperimentare in prima persona e quali no? Oppure ha notato altri comportamenti o atteggiamenti della figlia che l’hanno allarmata?
    Nel messaggio Beatrice esplicita che ha un rapporto conflittuale con la figlia, probabilmente sono frequenti i litigi e le difficoltà a trovarsi d’accordo su diverse questioni; vorrei rassicurare Beatrice ricordando che si tratta di una situazione familiare molto comune quando i figli sono adolescenti: a questa età i giovani hanno bisogno di affermare la propria identità, e questo processo passa anche dallo scontro continuo con i genitori per conquistare la propria indipendenza. Forse il disaccordo tra madre e figlia si estende anche alla sfera sessuale, a quali pratiche possano essere fonte di eccitazione, magari sperimentabili, e quali no. Alcuni genitori preferiscono parlare apertamente della sessualità con i propri figli, mentre altri delegano completamente l’argomento alla scuola e lasciano che i giovani vivano le proprie esperienze in modo autonomo senza confidarsi con loro. Indipendentemente dallo stile personale, ritengo importante che i genitori educhino i figli a tre semplici regole per vivere la sessualità in modo sano: rispetto, attenzione e protezione. 

    Se Beatrice non si sente di parlare direttamente di ciò che ha visto sul computer, e se soprattutto ritiene che parlarne potrebbe creare ulteriori tensioni nel loro rapporto, potrebbe ad esempio creare occasioni di discussione con la figlia per osservare quanto l’adolescente sia capace di farsi rispettare, e soprattutto di dire di no a situazioni che non gradisce. Non è importante scoprire se lei pratica o desidera praticare quanto compariva in quel filmato, ciò che più conta é che la ragazza possa sperimentare la sessualità restando fedele ai suoi valori personali (che potrebbero essere diversi da quelli della madre, ma non per questo meno nobili), nel rispetto del proprio corpo, dei desideri e del suo sentire. La figlia di Beatrice ha diciassette anni, ha quasi raggiunto la maggiore età, per questo suggerirei alla madre di vincere l’imbarazzo delle immagini che ha visto e che ha trovato squallide, e considerare che alla figlia probabilmente suscitano sensazioni molto diverse dalle sue: i genitori non possono (e non devono) avere il controllo sui contenuti erotici ricercati dai figli, ma hanno la possibilità di insegnare loro il rispetto per il proprio corpo e la responsabilità per la salute propria e dei/delle partner. Se Beatrice pensa che la figlia sia responsabile e capace di affermare il proprio volere, allora le suggerisco di dare fiducia alla ragazza, se invece ha notato comportamenti irresponsabili e un atteggiamento restio a dire di no, allora la giovane potrebbe essere coinvolta in comportamenti a rischio non solo per la sessualità, ma anche per la sfera emotiva, dunque sarebbe importante chiedere consiglio alla psicologa che collabora con la scuola e valutare un percorso con uno psicologo o un sessuologo clinico.

    Hai una domanda per la nostra psicologa Sara Bosatra? Ponile una domanda e ricevi una risposta al tuo quesito (in forma anonima).

    Consulta lo speciale “la psicologa risponde”
     

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