Il Papa piemontese
Quel papa venuto dalla fine del mondo è nato alla fine del mondo perché i suoi nonni (e i suoi genitori) erano andati là partendo da una Italia che faceva i conti con la povertà e la miseria
Quel papa ?venuto dalla fine del mondo? è nato alla ?fine del mondo? perché i suoi nonni (e i suoi genitori) erano andati là partendo da una Italia che faceva i conti con la povertà e la miseria
Vorrei, però, soffermarmi sul testo in piemontese citato dal papa, non per farne l’esegesi, quanto per ricordare che si tratta di una poesia dedicata ai nostri conterranei costretti ad emigrare in tempi difficili, obbligati a lasciare case ed affetti in cerca di un futuro. In effetti la trasferta torinese è stata anche l’occasione per una riunione dei tanti cugini di Bergoglio, discendenti del ramo della famiglia rimasto in Piemonte, con i quali, anche quando era arcivescovo di Buenos Aires, non aveva interrotto i contatti.
Qui troviamo un elemento che si inserisce nei numerosi tratti del carattere e dell’approccio di papa Francesco che lo fanno sentire così vicino alla gente: quello di avere una storia comune a tanti, di avere una famiglia e dei legami, di sapere ancora il dialetto dei nonni.
C’è però qualcosa che forse dovrebbe farci riflettere un poco: quel papa “venuto dalla fine del mondo” è nato alla “fine del mondo” perché i suoi nonni (e i suoi genitori) erano andati là partendo da una Italia che faceva i conti con la povertà e la miseria. Il mondo globalizzato che conosciamo oggi ha forse le radici in movimenti di genti di più di un secolo fa; il dialetto piemontese e lo spagnolo con accento argentino hanno imparato a convivere nella stessa persona in forza di una storia fatta certamente anche di dolore e lacrime.
Noi viviamo un difficile presente ove i migranti si chiamano “clandestini” o “rifugiati”, dove ci sembra non avere nulla in comune con questi uomini e donne che bussano (energicamente e disperatamente) alle nostre porte, dove l’incertezza e la paura sembrano dominare tutta la vecchia Europa: riuscirà questo papa, figlio e nipote di emigranti, a creare empatia anche in questo? a farci leggere e comprendere, in virtù della sua stessa storia personale, questo difficile presente?