Valenza ha scelto Barbero, alto però l’astensionismo
Gianluca Barbero è il nuovo sindaco di Valenza; al ballottaggio il candidato Pd ha ottenuto il 53,8% contro il 46,1% di Cassano, sostenuto anche dalla Lega Nord. Il dato sull'astensionismo è però inquietante, hanno votato solo 4 elettori su 10
Gianluca Barbero è il nuovo sindaco di Valenza; al ballottaggio il candidato Pd ha ottenuto il 53,8% contro il 46,1% di Cassano, sostenuto anche dalla Lega Nord. Il dato sull'astensionismo è però inquietante, hanno votato solo 4 elettori su 10

Una vittoria per certi versi annunciata, considerato che già domenica 31 maggio il margine tra i due aspiranti alla poltrona di primo cittadino si era rivelato molto ampio: 38,08% (3.172 voti) per il candidato del centrosinistra e il 20,42% per Sergio Cassano. A rendere meno scontato il verdetto la decisione della Lega Nord di Maurizio Oddone e della lista civica di Luca Merlino di sostenere Cassano al ballottaggio, scelta che ha permesso al candidato di centrodestra di recuperare terreno su Barbero ma che non è bastata a sovvertire i pronostici.
I dati sull’affluenza sono però sconfortanti e manifestano un astensionismo da record; dei 16565 elettori valenzani si sono recati alle urne in 7180, ovvero il 43,3% (52 le schede bianche, 196 le nulle). Al primo turno aveva votato il 52,2%.

Il programma di Barbero parte dal rilancio dell’economia locale e del lavoro; “sostenere le imprese in difficoltà, appoggiare lo sviluppo delle aziende maggiori e il ruolo socio-economico dell’artigianato, al momento in forte crisi. Vogliamo riportare le piccole imprese artigiane nel centro storico”. Altri punti cardine la trasparenza amministrativa (“abbiamo bisogno di incidere fortemente sul modello amministrativo della città, il Comune deve diventare un posto in cui si trovano risposte semplici e concrete, libere dalle complicazioni burocratiche”), gli interventi sul territorio utili a migliorare la vita quotidiana dei valenzani e un programma di iniziative e progetti rivolti ai più giovani; “Valenza è una città che sta invecchiando, l’esempio da seguire è quello di Rovereto, l’unico comune in Italia che ha un andamento anagrafico inverso. Dobbiamo mettere in moto tutte le start up di imprese giovanili per fare in modo che la città torni ad essere più giovane e vissuta”.