Turisti in calo in provincia: “ma con l’Expo…”
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Turisti in calo in provincia: “ma con l’Expo…”

Presentata l’indagine sui flussi turistici del 2014: -2,14% degli arrivi e -4,09% in provincia, figli della riduzione dei posti letto per la chiusura di alcuni alberghi. Dati positivi arrivano invece dall’extralberghiero, dove aumentano i B&B sul territorio. “Il turismo in provincia sta cambiando”

Presentata l?indagine sui flussi turistici del 2014: -2,14% degli arrivi e -4,09% in provincia, figli della riduzione dei posti letto per la chiusura di alcuni alberghi. Dati positivi arrivano invece dall?extralberghiero, dove aumentano i B&B sul territorio. ?Il turismo in provincia sta cambiando?

PROVINCIA – Chissà se questo sarà uno degli ultimi anni con dati a disposizione per analizzare i flussi turistici che interessano il nostro territorio. Con i tagli alle provincie, e una grande incertezza sulle deleghe che avranno, il rischio sottolineato da più parti è che in futuro l’importante osservatorio che raccoglie dati sull’affluenza dall’estero nelle nostre strutture rimarrà senza personale e risorse. 

Dai dati presentati ieri, mercoledì 13 maggio, in conferenza stampa in Provincia emergono luci e ombre sul nostro territorio. Il turismo, dopo anni di crescita, ha subito una battuta d’arresto che, seppure non drammatica, merita alcune riflessioni.

Giovanni Poggio, che dell’indagine sui flussi turistici è uno responsabili, spiega: “Il dato assoluto registra un calo del 2,14% degli arrivi e del 4,09 delle presenze rispetto al 2013. Le ragioni si possono cercare in parte dalla chiusura di alcuni alberghi, con una conseguente diminuzione di posti letto da 6073 del 2013 ai 5904 del 2014, e in parte da un turismo che sta cambiando. Cala l’affluenza nel settore business mentre cresce il numero di visitatori che ricercano una grande qualità nell’accoglienza e occasioni per scoprire il territorio immergendosi in esso, magari puntando sulle strutture extralberghiere, che registrano una crescita incoraggiante: i B&B e gli agriturismi sono passati da 445 a 473, con un distribuzione omogenea su tutta la provincia. Attraiamo turisti dalla regione italiane circostanti ma anche da quelle più lontane (sebbene si registri quest’anno un calo del 7,93% delle presenze di turisti italiani), con flussi importanti da tutta Europa (leggera flessione dei tedeschi, ma incremento per esempio dei turisti svizzeri) e anche da Usa e Cina, che registra un incremento del 15,74%, spinto anche dagli investimenti profusi da Alexala sul fronte della promozione (mentre crolla la presenza di russi)”.

“Relativamente alle diverse zone del territorio – prosegue Poggio – Acqui Terme registra una contrazione negli arrivi e nelle presenze, compensata però da una buona tenuta del turismo extraeuropeo, così come Casale Monferrato, meta di molti statunitensi. Lo stesso dicasi per Alessandria, destinazione preferita del turismo di prossimità (Piemonte, Liguria e Lombardia) ma anche del turismo provenienti da Brasile e, appunto, Usa e Cina.
Il trend turistico, se guardato osservando gli ultimi anni, resta in crescita sul territorio, e la flessione del 2014 resta da registrare come un punto interlocutorio. Le notizie che abbiamo sull’inizio del 2015 sono comunque confortanti: gli albergatori segnalano una situazione spesso già in ripresa, e l’occasione data dall’Expo speriamo sia un ulteriore traino per il nostro territorio, che ha carte da giocarsi importanti”.

Roberto Livraghi, segretario della Camera di Commercio di Alessandria, aggiunge: “Non dobbiamo accontentarci di un profilo di raccolta dati esclusivamente numerico e riferito solo alle strutture alberghiere. Andrebbe costruito un sistema di raccolta dati che tenga conto anche della ristorazione e dell’enogastronomia, che sono settori fondamentali per osservare il fenomeno turistico in maniera completa. Al momento nessuno raccoglie in maniera sistematica questi dati in Piemonte. Occorre riflettere su quali offerte si vogliano mettere in campo per il turismo, e per rivolgersi a chi. Il quadro di chi viene in provincia sta cambiando e noi dobbiamo essere pronti a cogliere questa evoluzione”.

Gli fa eco Sergio Guglielmero, presidente di Alexala, che aggiunge: “Questi dati si possono interpretare come un maggior sviluppo del turismo leisure (inteso però come ricerca di maggiore calore nell’accoglienza e di dialogo con gli operatori) a fronte di una diminuzione del turismo business, legata sicuramente anche alla crisi delle aziende italiane, che in alcune parti del nostro territorio si è manifestata con particolare evidenza. Tutto ciò fa riflettere sul fatto che occorra fare, forse, una valutazione con il settore alberghiero, perché sono comprensibilmente diversi i target del leisure e del business, al fine di trovare possibili correttivi per il futuro.”

Secondo un’analisi globale la flessione legata al settore alberghiero si registra in quasi tutte le aree, con la sola eccezione di Ovada. Al contrario il settore extralberghiero è in crescita ovunque.

In generale ( tra alberghiero ed extralberghiero)
per quanto riguarda gli arrivi stranieri, i primi mercati sono i seguenti:
Germania (18.773)
Francia (17.950)
Svizzera ( 14.131)
Russia ( 7.253)
Cina ( 6.396)
USA (2.900)
Da segnalare in particolare l’incremento del 17% degli arrivi cinesi

Per quanto riguarda le presenze:
Germania ( 37.747)
Francia ( 26.477)
Svizzera (25.554)
Cina ( 11.842)
Russia ( 11.299)
USA (7.495)
Da segnalare in particolare l’incremento del 30% delle presenze cinesi

“Dall’analisi generale dei dati si conferma che la scelta di investire, come si sta facendo da ormai due anni sul mercato cinese, è stata premiata, considerato che oggi è ormai riconosciuto come il mercato con le maggiori potenzialità. – conclude il presidente Guglielmero – Una indicazione che i dati fanno emergere riguarda la necessità di porre maggior attenzione al mercato Svizzero, finora poco sviluppato con azioni mirate. Occorre inoltre studiare soluzioni per recuperare la lieve quota di mercato della Germania che si è persa anche a causa della riduzione del servizio DB AUTOZUG (a causa della chiusura dei servizi in tutta Europa), che ha sospeso il flusso settimanale di turisti con auto al seguito. Per quanto riguarda il successivo stop dato al servizio anche da parte di AUTOSLAAP (legato peraltro a loro motivi di carattere aziendale), non si hanno, al momento, notizie che consentano di capire come evolverà la situazione. Fra i mercati da espandere e sui quali puntare c’è anche quello legato al mondo degli appassioni di turismi in bici, che trovano sul nostro territorio un piccolo paradiso, del quale si innamorano facilmente. Bisogna però migliorare il sistema complessivo dei trasporti, che è un po’ in questo senso uno dei nostri talloni d’Achille. Senza fare polemiche, se avessimo più peso in Regione, con almeno un assessore, come ci spetterebbe visto il valore, anche numerico, del nostro territorio, magari alcune scelte strategiche verrebbero prese in maniera differente…”.

Presto tutti i dati dell’indagine saranno disponibili sul sito della Provincia nella sezione dedicata al Turismo.

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