Aral, esce Valenza, Alessandria “ripiana”
Commissione congiunta Bilancio e Ambiente per discutere della mozione del consigliere Emanuele Locci sulla ricapitalizzazione di Aral, a seguito del buco di bilancio, e sull'errore nella richiesta di autorizzazione ambientale. L'errore ci fu, ma non ha comportato un danno erariale per Aral. Valenza, però, non approva ed esce di fatto dall'azienda
Commissione congiunta Bilancio e Ambiente per discutere della mozione del consigliere Emanuele Locci sulla ricapitalizzazione di Aral, a seguito del buco di bilancio, e sull'errore nella richiesta di autorizzazione ambientale. ?L'errore ci fu, ma non ha comportato un danno erariale per Aral?. Valenza, però, non approva ed esce di fatto dall'azienda
ALESSANDRIA – L’errore “materiale” ci fu ma, contrariamente a quanto affermato durante la prima commissione sul tema del 1° aprile scorso “non ha prodotto danni erariali” ad Aral e, quindi, neppure ai cittadini alessandrini.
E’ quanto hanno affermato l’assessore al bilancio del comune di Alessandria Giorgio Abonante e il presidente Aral, azienda per lo smaltimento rifiuti, Fulvio Delucchi in risposta alla mozione del consigliere Emanuele Locci durante la riunione congiunta delle commissioni Bilancio e Ambiente.
Un passo indietro: Lo scorso marzo Aral approva il bilancio 2014 con una perdita di 2.681.458 euro. Perdita che sarà ripianata con una ricapitalizzazione a carico dei soci (i comuni).
Durante la prima commissione Delucchi affermò che circa 1 milione di perdite derivava dal mancato conferimento del consorzio Coreplast per cinque mesi di materiale da avviare al recupero per un errore “materiale” contenuto nella richiesta di autorizzazione ambientale presentata in Provincia.
Coreplast conferisce, infatti, un determinato quantitativo di plastica all’impianto di Castelceriolo di Aral. L’azienda lo sottopone ad una prima “lavorazione” separando il materiale riutilizzabile (che viene ritirato nuovamente da Corepla) da quello inutilizzabile, configurabile come rifiuto ed avviato allo smaltimento presso una società di Parona, la Lomellina Ambiente.
Per il servizio reso da Aral, Corepla paga, in tempi rapidi, circa 100 euro a tonnellata.
L’errore, risalente a diversi anni fa, almeno cinque, è contenuto nella richiesta che Aral fa alla Provincia per lo stoccaggio di materiale: fu scritto 23 tonnellate, invece di 230.
Corepla se ne accorge però solo nel giugno 2014 e decide di non conferire più nulla ad Aral, in quanto, per una quantità così modesta, non ne sarebbe valsa la spesa. Ad Aral, ed in Provincia, invece, non si accorgono di nulla ma per circa 5 mesi si interrompono i rapporti con Corepla. Ad un primo esame, l’errore -sostenne Delucchi, costò circa 1 milione di euro, tanto quanto la somma prevista di ricapitalizzazione. In cinque mesi, il mancato introito sarebbe stato cioè di circa 1.300.000 euro (per 13.750 tonnellate di mancato conferimento).
La nuova gestione Aral cerca di rimediare, chiedendo alla Provincia una rettifica dell’autorizzazione, concessa, modificando la quantità stoccabile e aggiungendo lo “zero” sparito in precedenza. Locci, nella sua mozione, chiedeva quindi di vederci chiaro e di procedere, come Comune, ad identificare il responsabile dell’errore e trasmettere gli atti in Procura.
Nessun danno?
Ieri, durante la commissione, Delucchi presenta i nuovi conti: “l’errore non ha provocato nessun danno”. Quindi (lui non lo dice ma la conclusione appare chiara) non serve identificare alcun responsabile.
Da dove deriva, allora, la perdita di oltre due milioni di Aral? Lo aveva già spiegato il presidente dell’azienda: lo stralcio di 745.000 circa di un credito che Aral vanta nei confronti del Comune di Alessandria, un aumento di costi di trasporti e smaltimento pari a 2.580.000 euro circa, variazioni sul mercato dei costi dei rifiuti…
Valenza è fuori e spera in una proroga
A margine, ma neppure tanto, della commissione viene comunicato che il consiglio comune di Valenza non ha espresso parere favorevole alla ricapitalizzazione di Aral.
“Il vicesindaco, in sede di riunione del consiglio di amministrazione Aral aveva, in effetti, dato un parere favorevole, ma la decisione era rimessa al voto del Consiglio Comunale che ha espresso parere contrario, anche a seguito di una lettera, protocollata, di Aral in cui si avvisa che, in caso di mancata ricapitalizzazione, entro il 18 maggio, ci sarebbe stato un aumento del 15% del costo dello smaltimento. Come Comune abbiamo ritenuto si trattasse di un atto poco rispettoso del ruolo, visto che a Valenza, a breve, si terranno le elezioni per il rinnovo dell’amministrazione. Riteniamo che una decisione in merito debba essere assunta dal nuovo consiglio e non da questo, in scadenza – ha spiegato Luca Rossi, presidente del Consiglio Comunale – Ci auguriamo che Aral conceda una proroga, inconsiderazione delle imminenti elezioni”.
Intanto, sarà Alessandria a “ripianare” il buco: la giunta ha infatto proposto al Consiglio di approvare la ricapitalizzazione per 729.800 euro per quota di competenza ed un ulteriore 270.800 euro “per le quote eventualmente inoptate dal parte degli altri azionisti (gli altri comuni, ndr)”.