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Infortuni sul lavoro in calo? Non è proprio così..
Indagine condotta dall'Università di Alessandria sugli infortuni sul lavoro in Provincia. Sembrerebbero in calo ma, ad analizzare i dati, non è del tutto vero. Il Prefetto: L'obiettivo deve essere zero infortuni. La questione aperta: occorre lavorare sulla percezione del pericolo
Indagine condotta dall'Università di Alessandria sugli infortuni sul lavoro in Provincia. Sembrerebbero in calo ma, ad analizzare i dati, non è del tutto vero. Il Prefetto: ?L'obiettivo deve essere zero infortuni?. La questione aperta: occorre lavorare sulla percezione del pericolo
I risultati dello studio sono stati illustrati ieri, a studenti e amministratori. A commissionare la ricerca è stata la Camera del Lavoro di Alessandria. Trenta mila euro, ricevuti da Cgil che si era costituita parte civile in un processo per una morte sul lavoro, un operaio della ex Comital. “Abbiamo voluto impegnare queste risorse su un tema, quello della sicurezza sul lavoro, sempre attuale e di fondamentale importanza”, ha detto Tonino Paparatto, segretario confederale di Alessandria. Ne è nato uno studio “innovativo” che “ci auguriamo sia solo un primo passo”.
Incidenti in calo, si diceva. “Ma è un dato che non ci deve confortare, perchè l’obiettivo deve essere zero incidenti”, ha detto il prefetto Romilda Tafuri.
Dalla banca dati Inail, emerge come dal 2008 al 2013 ci sia una diminuzione del 53%, da 1241 a 1079 nella zona di competenza dell’Asl di Alessandria.
Ma sono gli incidenti meno gravi, quelli che richiedono una prognosi da 7 a 30 giorni, a diminuire in maggior misura, mentre quelli gravi, con prognosi superiore a 40 giorni, diminuiscono meno, – 48% i primi, contro un -32 per i più gravi. Il settore dei servizi è il settore più a rischio con 211 infortuni rilevati, seguito da costruzioni (156) e da settore metalmeccanico (69).
Quali spiegazioni? Intanto, fa presente il responsabile dello Spresal di Alessandria, Marina Ruvolo, resta alta l’incidenza degli incidenti sui lavoratori con più di 64 anni. E, il fatto che siano quelli meno gravi, lascia aperta l’interpretazione del fatto che potrebbe esserci una diminuzione delle denunce, non degli incidenti.
Potrebbe essere questa, secondo l’analisi condotta dai ricercatori, una delle motivazioni alla base degli incidenti. Posto che, in linea generale, c’è una maggiore attenzione da parte delle aziende alla manutenzione dei macchinari, è la “valutazione dell’uomo” a mettere a rischio la salute. L’approccio innovativo, dunque, parte da qui, dalla formazione del personale, dalla diffusione di una cultura della prevenzione. Nel redarre lo studio, i ricercatori hanno superato il metodo dei questionari, ma hanno agito sulla percezione del pericolo dei lavoratori, sottoponendoli alla visione di filamti che simulavano situazioni di pericolo.
Le conclusioni sono state affidate all’ex procuratore capo di Alessandria Michele di Lecce, oggi trasferito a Genova. “Quella dell’Università di Alessandria è una ricerca interessante e per alcuni aspetti innovativa. Si inserisce su un tema sempre di attualità e sul quale non si deve abbassare l’attenzione. Il problema è proprio nell’approccio alla sicurezza, che ha riflessi anche dal punto di vista legislativo. Occorre andare verso un approccio formativo nuovo, che deve permettere al lavoratore di fare valutazioni delle situazioni di rischio e affrontarle correttamente”.