La cassa integrazione si “mangia” 36 milioni di euro
Dai dati dell'osservatorio Cgil emerge un aumento del numero di disoccupati in Provincia nel 2014 del 200% dal 2008. Circa 4.600 lavoratori usufruiscono di ammortizzatori sociali che porta una diminuzione di 36 milioni di reddito disponibile. La crisi è tutt'altro che finita. Il 19 marzo parte la raccolta firme sugli appalti. Il 26 sciopero provinciale di Fiom e Cgil
Dai dati dell'osservatorio Cgil emerge un aumento del numero di disoccupati in Provincia nel 2014 del 200% dal 2008. Circa 4.600 lavoratori usufruiscono di ammortizzatori sociali che porta una diminuzione di 36 milioni di reddito disponibile. ?La crisi è tutt'altro che finita?. Il 19 marzo parte la raccolta firme sugli appalti. Il 26 sciopero provinciale di Fiom e Cgil
E’ Daniela Emiliani, della segreteria Cgil, ad illustrare i dati: “Avevamo accolto tutti con favore la notizia di un aumento di assunzioni nell’alessandrino nei primi mesi del 2014. Ma, ad analizzare i numeri, purtroppo non è così”.
Aumenta ulteriormente, infatti, il numero dei disoccupati in provincia che arriva a 26.141 unità, il 200% in più rispetto al 2008 e il 16,7% in più rispetto al 2013. In Piemonte l’aumento è stato meno rilevante, ma comunque preoccupate: +126% sul 2008, +8,3% sul 2013. In Italia la disoccupazione è cresciuta “solo” del 94,4% rispetto al 2008 e del 5,5% rispetto al 2013. Si conferma l’emergenza giovani: 1 su 3, nella fascia tra i 15 e i 29 anni, risulta senza lavoro.
I dati Istat relativi al tasso di disoccupazione assegna, poi, alla Provincia un “poco invidiabile primato in ambito regionale, con una disoccupazione che supera anche il livello nazionale”. Ci attestiamo sul 13,44% contro una media piemontese dell’11,29%.
“Sono le donne e i giovani le categorie particolarmente penalizzate”, spiega Daniela Emiliani.
Resta elevato, anche se in diminuzione, il numero di ore concesse di cassa integrazione guadagni, per un totale di 9.529.371, “un ammontare che si può considerare corrispondente a quasi 4.600 lavoratori in cassa a zero ore (ossia che non lavorano) e a una diminuzione di oltre 36 milioni di euro del reddito disponibile, e la conseguente perdita di potere di acquisto.
Particolarmente colpiti i settori della meccanica e metallurgia, seguiti da chimica, gomma plastica ed edilizia”. Se le ore di cassa concesse sono in diminuzione, “non è perchè c’è una ripresa, ma perchè c’è la perdita di posti di lavoro”. Meno cassintegrati e più disoccupati. Prova ne è che aumenta la cassa integrazione straordinaria e che il numero delle imprese (dato della Camera di Commercio) registra una diminuzione di 300 aziende rispetto al 2014.
Se gli indici nazionali e regionali indicano una ripresa del credito concesso alle aziende, ciò non vale per la Provincia dove le banche continuano a non aprire i cordoni della borsa. “Si è addirittura accentuata la stretta creditizia, con una riduzione degli impieghi del 3% rispetto alla fine del semestre precedente”.
E SCIOPERO SIA
Il 26 marzo Cgil sarà a fianco della Fiom, la sigla dei metalmeccanici, per lo sciopero indetto a livello provinciale dalla categoria. L’obiettivo dell‘astensione dal lavoro per 8 ore è la legge jobs act, definito un “attacco al lavoro, ai lavoratori e alle lavoratrici con una riforma che ci porta indietro di decenni non affrontando i veri temi che, se combattuti, produrrebbero una vera svolta economica, quali la lotta alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio come reato, gli appalti illegali, il lavoro nero, la cancellazione delle iniquità della riforma Fornero”.
Giovedì 26 sciopera quindi la categoria dei metalmeccanici in Provincia e si terrà in concomitanza una manifestazione a Novi Ligure con l’intervento di Mauro Faticanti, della Fiom nazionale, sul palco allestito nei giardini pubblici di via Garibaldi.
APPALTI, METTIAMO UNA FIRMA SOPRA
Il 19 marzo, in concomitanza con la giornata nazionale per la raccolta firme relativa alla legge di inizativa popolare sugli appalti, Cgil organizza un attivo dei delegati rsu al dopo lavoro ferroviario di viale Brigata Ravenna. Sarà presente Claudio Stacchini della segreteria regionale. Iniziative simili saranno anche nei centri zona, a Casale, Ovada, Novi e Tortona.
“Gli appalti sono normati dall’articolo 1655 del codice civile – spiega Anna Poggio, della segreteria provinciale – che presuppone, a differenza del lavoro interinale – l’organizzazione in proprio da parte dell’azienda, che si assume il rischio d’impresa, di risorse e mezzi. E’ una materia complessa perchè vede coinvolti piccole e piccolissime imprese o cooperative, nel settore dei servizi, dalla pulizia alla manutenzione degli impianti, alla logistica, oltre che nel settore pubblico. Il settore edilizio, poi, è costituito quasi interamente da appalti. Una crescita nell’applicazione dell’istituto che non sempre è stato positivo”. Cinque i punti della proposta di legge in materia di appalti: riduzione del numero delle stazioni appaltanti e delle centrali di spesa; lotta alla “concorrenza sleale”, ossia al massimo ribasso; individuazione di una dimensione sociale della riforma del codice appalti, evitando il far west vigente; applicazione del contratto prevalente; estensione delle garanzie ai lavoratori impiegati nelle filiere degli appalti.
Cgil nel 2015 sarà impegnata, insieme a Cisl e Uil anche sul tema della contrattazione sociale.