Expo: 10 riflessioni aspettando l’evento
A Palazzo Monferrato si è svolta la tavola rotonda organizzata dai Lions club cittadini per riflettere sull'impatto che l'Expo potrà avere sul nostro territorio e sugli sforzi che si stanno attivando per valorizzare al meglio le opportunità turistiche che l'alessandrino può offrire. Ecco gli spunti emersi durante la serata
A Palazzo Monferrato si è svolta la tavola rotonda organizzata dai Lions club cittadini per riflettere sull'impatto che l'Expo potrà avere sul nostro territorio e sugli sforzi che si stanno attivando per valorizzare al meglio le opportunità turistiche che l'alessandrino può offrire. Ecco gli spunti emersi durante la serata
ALESSANDRIA – Dalla tavola rotonda organizzata a Palazzo Monferrato dai tre Lions Club cittadini (seconda tappa di un viaggio di avvicinamento ad Expo 2015 che ha visto nel primo incontro il confronto con Cesare Vaciago, direttore del Padiglione Italia), alla quale hanno preso parte l’assessore regionale Antonella Parigi, il presidente della provincia Rita Rossa, il presidente della Camera di Commercio Paolo Coscia, il presidente e il direttore di Alexala, Sergio Guglielmero e Rita Brugnone, moderati da Piero Bottino, direttore de La Stampa alessandrina, emerge la fotografia di un territorio desideroso di lasciarsi alle spalle le divisioni del passato per puntare sul turismo attraverso il brand “Monferrato” e strategie che mirino a intercettare in particolar modo i turisti tedeschi e quelli cinesi. I problemi in provincia non mancano, a cominciare da un sistema di trasporti che ci penalizza, “ma è giunto il tempo di guardare al futuro con ottimismo. Expo 2015 è solamente il pretesto per intavolare programmi che possano portare frutti positivi anche dopo la conclusione dell’evento milanese”.
Ecco, in sintesi, punto per punto, gli spunti di riflessione più importanti emersi durante la serata, le opportunità da cogliere e i problemi ancora irrisolti.
1) Basta piangersi addosso
La nostra provincia è la terza area del Piemonte per turismo, dopo Torino e le zone dei laghi. L’alessandrino è stato capace di passare negli ultimi anni da una capacità ricettiva di 7 mila posti letto a 11 mila e dal 2000 al 2013 di incrementare del 300% il numero di arrivi, passando da 174 mila a quasi 700 mila. Dovremmo smetterla di essere i primi detrattori del nostro territorio e di non credere nella sue potenzialità, lasciandoci alle spalle un complesso d’inferiorità che ci caratterizza da sempre. Se impareremo a raccontare il nostro territorio come merita i turisti se ne innamoreranno.
2) Expo sarà solo un pretesto, la sfida proseguirà nel tempo
Nell’area del Torinese i grandi eventi degli ultimi anni, dalle Olimpiadi alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia hanno portato diversi benefici, che non sono però giunti fino a qui. Expo porta con sé numeri interessanti, che sono un’opportunità per il nostro territorio, ma ancor più importante è lavorare per promuoversi in maniera sistematica con sempre più forza all’estero e sempre maggiore capacità di fare rete e valorizzare il nostro ampio patrimonio culturale, artistico, paesaggistico ed enogastronomico.

L’errore italiano è quello di presentarsi ancora con una moltitudine di piccoli territori parcellizzati che non si parlano, si promuovono singolarmente investendo poche risorse e non riuscendo a cogliere le grandi sfide della promozione turistica extra frontiere. E’ giunto il momento, e si sta lavorando in questa direzione, di lasciare da parte le divisioni per costruire brand forti e comuni. Occorre puntare sul brand “Piemonte”, sul quale non si è mai investito. Il nostro territorio intanto ha già fatto un passo avanti notevole con l’ultimo portale, monferratoexpo2015.com, che va nella direzione di unire sotto il brand Monferrato territori con proprie peculiarità ma anche con elementi comuni da valorizzare (è nato dalla partnership fra la nostra provincia e quella di Asti, per la prima volta così unite in uno spazio comune).
4) Il fenomeno del turismo in Italia deve ancora esplodere
Il turismo è tra i mercati mondiali più in crescita, con un incremento costante del 5% ogni anno, eppure l’Italia finora rispetto ad altri Paesi non riesce a valorizzare ciò che ha. Bisogna lavorare per puntare sulla promozione del marchio Italia a livello centralizzato, come da tempo fa la Francia con campagne dedicate al turismo decise a livello nazionale capaci così di giungere nei Paesi stranieri con più forza e chiarezza.
5) 7 centri zona molto diversi: da limite a opportunità
Se in passato la divisione ci ha penalizzato, oggi, se riusciremo a presentarci finalmente uniti e a mettere da parte i soliti campanilismi, potremmo avere alcuni vantaggi rispetto a territori attraversati dal turismo di massa: le nostre aree sono ancora genuine, legate a una tradizione che è rimasta in buona parte inalterata, e proprio le diversità del nostro territorio sono una ricchezza importante. Nell’area di pochi chilometri i diversi centri zona sono capaci di offrire esperienze variegate e pienamente appaganti per quasi ogni turista.

Le due realtà più interessanti da attrarre attualmente sul nostro territorio sono quella cinese e quella tedesca. I turisti cinesi sono interessanti per i numeri impressionanti che sono in grado di muovere, peraltro in costante crescita, e per la sempre maggiore capacità di spesa. I turisti tedeschi sono invece appetibili perché possono tornare anche per più anni, se si trovano bene, finendo per eleggere i nostri territori come meta turistica abituale.
7) Outlet: sia limite che risorsa
Fra le risorse/insidie della nostra provincia c’è sicuramente l’Outlet, un colosso con il quale i piccoli commercianti devono fare i conti e un polo attrattivo di turisti che spesso finisce per agire in chiave antagonistica rispetto al territorio. Il problema è legato all’impermeabilità dei flussi turistici che lo coinvolgono. Quattro milioni di persone lo visitano ogni anno, spesso portate da pacchetti preconfezionati, perfino legati alle crociere, che prevedono spostamento in pullman, tre o quattro ore di permanenza nell’area dei negozi, e poi l’immediata fuoriuscita dal territorio. D’altronde la struttura dà lavoro a 1200 famiglie della zona e resta una realtà che, se si riuscisse a valorizzare, porta comunque con sé una capacità innegabile di attrarre turisti in provincia. Un tempo all’interno dell’Outlet esisteva un ufficio informazioni turistiche, poi dismesso. Riattivarlo potrebbe essere un esperimento meritevole di essere tentato.
8) Bisogna tornare a investire in Cultura
Il turismo “mordi e fuggi” da shopping compulsivo, che resterà probabilmente difficile da intercettare e da coinvolgere sul territorio, può essere contrastato e bilanciato solamente investendo in Cultura e nella capacità di presentare il territorio in maniera accattivamente. Bene le iniziative come la nascita del nuovo portale, anche per lo stile utilizzato (basato sullo storytelling del territorio e delle sua comunità), ma serve un potenziamento delle strutture. Per Alessandria sarà importante riaprire il prima possibile il teatro e tornare a investire con costanza su eventi, manifestazioni e iniziative a carattere culturale.

Aprendo il portale creato dal ministero verybello.it Alessandria non si trova. Questo è dovuto in parte dal carattere del portale, che vuole raccogliere eventi di rilevanza nazionale, in parte dal ritardo cronico che si è generato a seguito del dissesto e dell’impossibilità di praticare investimenti economici a sostegno della Cultura in città. Poiché il portale è in divenire, si cercherà ora di recupera il tempo perduto e di far inserire in calendario appuntamenti anche del nostro territorio. Si sono trovate in queste ore le risorse economiche che garantiranno l’apertura del Marengo Museum durante il periodo dell’Expo. La città di Alessandria nei mesi dell’esposizione internazionale proporrà una grande mostra di antiquariato e due balletti di altissimo livello, insieme ad Acqui Danza, che verranno ospitati in Cittadella. Mano a mano che le iniziative diventano concrete, perché vengono trovati i fondi per finanziarle, possono essere promosse, non prima. Alexala lavora da tempo al progetto Chinese Friendly Italy per promuovere i nostri territori in Cina e per formare i nostri albergatori in modo che siano in grado di accogliere al meglio i turisti orientali e non che giungeranno qui, dando loro informazioni personalizzate e potendo accedere a numerose risorse condivise in rete.
In realtà per valorizzare il nostro territorio bisognerebbe lavorare maggiormente sui social network utilizzando gli hashtag e le parole chiave ufficiali dell’Expo, scrivendo tweet con un inglese semplice. Sarebbero ripresi dai network che stanno seguendo l’evento e si otterrebbe pubblicità gratuita. Finora questo è stato fatto molto poco.
10) Il vero problema resta quello dei trasporti
Si può essere bravi a creare iniziative sul territorio ma se poi questo risulta poco raggiungibile è chiaro che si vanifica qualsiasi sforzo. La nostra provincia resta con un grave deficit di collegamento con Milano e la zona di Rho fiere, che potrebbe far preferire altri territori dai turisti in arrivo. Puntare sui turisti francesi e tedeschi ha in questo senso il vantaggio di attrarre persone che potrebbero giungere qui in auto e spostarsi autonomamente. Sono comunque stati attivati per ora due servizi di trasporto straordinari: uno di collegamento con il casalese e le zone patrimonio Unesco, un altro che consente dal capoluogo alessandrino e da Valenza di raggiungere la zona di Rho Fiere.