Caro Comune, ecco quanto ci costi
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
16 Gennaio 2015
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Caro Comune, ecco quanto ci costi

Utilizzando i dati diffusi dal portale nazionale SoldiPubblici.gov, il team di The Fool ha fatto le pulci ai bilanci degli enti locali. I più sfortunati alessandrini e valenzani, i più oculati nelle spese ovadesi e casalesi. Le principali voci in bilancio sono sempre due: raccolta dei rifiuti e stipendi del personale

Utilizzando i dati diffusi dal portale nazionale SoldiPubblici.gov, il team di The Fool ha fatto le pulci ai bilanci degli enti locali. I più sfortunati alessandrini e valenzani, i più oculati nelle spese ovadesi e casalesi. Le principali voci in bilancio sono sempre due: raccolta dei rifiuti e stipendi del personale

POLITICA – Mettere ordine nei meandri della spesa pubblica sembra un’impresa impossibile. C’è però chi ci ha provato: The Fool, un’azienda milanese specializzata in analisi della “reputazione digitale”, ha dato vita a “Soldi Pubblici – Reloaded”, un sito internet in grado di spiegare in maniera chiara, per quanto possibile, come gli enti locali spendano i loro soldi.

Il sito utilizza i dati ufficiali contenuti nel portale nazionale SoldiPubblici.gov, un importante strumento che l’amministrazione dello Stato ha messo al servizio della trasparenza e che però funziona in maniera piuttosto farraginosa. Il team di The Fool ha aggregato i dati e ha introdotto nuovi strumenti, permettendo al cittadino di capire se il proprio Comune sta spendendo troppo e per quale motivo.

Il più semplice dei raffronti è quello dato dal costo pro capite, che presentiamo qui utilizzando il numero di abitanti residenti nel 2014. Guardando ai Comuni più grandi, in provincia i più sfortunati sono gli alessandrini: il Comune nel 2014 ha speso 267 milioni, in pratica 2.850 euro per ciascun abitante. A Ovada invece l’amministrazione comunale spende meno di 950 euro a cittadino. Ma non è solo una questione di dimensioni della città: il secondo centro della provincia per numero di abitanti, Casale Monferrato, è subito dietro Ovada quanto a oculatezza nelle spese (poco meno di 1.200 euro pro capite).
La classifica dei centrizona vede Alessandria al primo posto, seguita da Valenza (2.556 euro a testa), Tortona (1.685 euro), Acqui Terme (1.590 euro), Novi Ligure (1.343 euro) e infine Casale e Ovada.
Peraltro tra le varie voci di bilancio dei Comuni compaiono spese che gli enti locali fanno per conto di altre istituzioni, come lo Stato e la Regione, e per le quali ricevono (o dovrebbero ricevere, stanti i tagli sempre più massicci) i relativi finanziamenti”

Le voci principali di spesa sono sempre due: stipendi dei dipendenti e raccolta rifiuti. A Valenza, ad esempio, i 19 mila abitanti spendono 360 euro a testa per i salari dei comunali (considerando stipendi, indennità, straordinari, mensa e contributi). La spesa maggiore per la raccolta rifiuti è invece a Tortona (206 euro pro capite). Al capo opposto della classifica c’è sempre Ovada, che spende solo 218 euro per il personale e 55 euro per la raccolta rifiuti (quest’ultima voce di spesa, molto bassa, forse è stata spalmatasu più voci; per Valenza ad esempio non compare).

In cima alla lista delle spese si vedono spesso le “anticipazioni di cassa”. Parliamo di cifre anche molto ingenti: 75 milioni di euro per Alessandria, 11,8 milioni di euro per Novi, 9,3 milioni di euro per Tortona, 7,6 milioni per Acqui e via discorrendo. Soldi che, spiega il Corriere della sera che ieri ha dedicato a “Soldi Pubblici – Reloaded” un servizio di due pagine, sono servite ai Comuni per pagamenti non ancora classificati con il codice Siope, un numeretto che permette al sito SoldiPubblici.gov di iscrivere la spesa alla corretta voce di bilancio.

“Piuttosto che niente…”
“Piuttosto che niente…” diceva qualcuno, “meglio piuttosto”. Noi non ne siamo convinti. Apprezzabile il tentativo del Governo (con la piattaforma soldipubblici.gov) di rendere accessibili una serie di dati circa le spese delle amministrazioni locali, ma senza l’intervento del team di “The Fool” quelle cifre sarebbero risultate leggibili solo a una cerchia ristretta di “esperti” o tecnici. Trasparenza è consentire al cittadino di avere informazioni chiare e leggibili circa le scelte del proprio governo. Certamente quello di ragionare di spese pro-capite può essere un modo per dare un’idea dei valori totali con cui abbiamo a che fare, ma manca la possibilità di capire il meccanismo, il dettaglio delle spese, i servizi offerti al cittadino… E’ ancora tanta la strada da fare, non pensate? Ci torneremo…
 
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