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Alluvione: “i soldi non basteranno per tutti”
Ad un mese dalla proclamazione dello stato di calamità da parte del governo e ad oltre due mesi dall'ultimo evento alluvionale che ha colpito il territorio alessandrino, non è ancora chiaro quali e quanti fondi arriveranno da Governo e Regione. Per lo stato di calamità ci sono circa 40 milioni ma solo in Provincia ne servono almeno 50
Ad un mese dalla proclamazione dello stato di calamità da parte del governo e ad oltre due mesi dall'ultimo evento alluvionale che ha colpito il territorio alessandrino, non è ancora chiaro quali e quanti fondi arriveranno da Governo e Regione. Per lo stato di calamità ci sono circa 40 milioni ma solo in Provincia ne servono almeno 50
E’ stato avviato, infatti, in Regione l’esame del documento di programmazione economico-finanziaria e i conti già non tornano. Dal Governo, per lo stato di calamità, arriveranno 31,5 milioni di euro, ai quali si aggiungono 10 milioni della Regione. Tali risorse, è la prima considerazione del consigliere regionale del Pd Walter Ottria “basteranno appena a coprire le ordinanze urgenti emesse dai Comuni nei giorni immediatamente successivi agli eventi”. Per un progetto di messa in sicurezza a lungo respiro occorrerà quindi “reperire altre fonti di finanziamento”.
Si sperava nei fondi europei ma la seconda delusione arriva, a ruota, dal Governo che annuncia un taglio per ulteriori 50 milioni di euro. L’allarme è stato lanciato dal presidente Sergio Chiamparino, Si tratta proprio dei fondi europei Fsc relativi alla programmazione 2007-2013 che la giunta intendeva utilizzare contro il dissesto idrogeologico.
Chiamparino vuole vederci chiaro e chiede un tavolo, per “stabilire con Roma dove far cadere il taglio e cercare di collocarli laddove siano meno insostenibili”.
“Per la Provincia di Alessandria rischiano di saltare progetti come il canale scolmatore del rio Lovassina, per la messa in sicurezza dell’abitato di Spinetta e Litta”, fa presente il presidente della Provincia Rita Rossa. O il progetto per la messa in sicurezza del Forte di Gavi, franato in più punti, che ammonta a 5,7 milioni di euro.
Non è l’unica preoccupazione. Nell’immediatezza, si diceva, ci sono gli interventi di somma urgenza coperti con ordinanze di Provincia e Comuni nei giorni immediatamente successivi alle alluvioni. “Nella sola provincia di Alessandria – dice ancora il presidente – i danni ammontano a 32 milioni di euro per le strade e 20 milioni per gli acquedotti”.
Evidente che i circa 40 milioni contenuti nel decreto regionale (31,5 dal Governo più i 10 da Torino) non basteranno per tutti.
Sono circa 15 le vie di comunicazione chiuse, tra le quali la 158 traGavi e Novi e la 160 tra Voltaggio e Fraconalto. Le zone del novese, val Lemme e val Borbera, e dell’ovadese le più colpite.
Qui l’elenco
Anche i Comuni iniziano a scalpiate per sapere se e quando potranno attingere ai fondi dello stato di calamità, proclamato lo scorso 12 dicembre. “Ad oggi non sappiamo ancora nulla – dice il vicesindaco di Arquata Francesco Bisignano – né abbiamo ricevuto convocazioni a breve”.
Tutti, diligentemente, avevano inoltrato in Regione l’elenco dei danni anticipando di tasca propria, dove possibile, i primi interventi che sono andati dalla rimozione delle frane dalle strade all’asfaltatura: oltre 700 mila per Gavi, un milione circa a Stazzano, 49 mila a Serravalle, 50 mila a Borghetto, 77mila ad Arquata.
A Tortona I sindaci della zona hanno scritto a prefetto, Provincia e Regione perchè chiariscano i percorsi e i tempi per ottenere gli stanziamenti. Si attendono risposte.