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La Provincia alza bandiera bianca: “Quest’inverno zero soldi per le strade”
Zero soldi nelle casse della Provincia sul piano neve. Moro: "Costretti a scegliere se riscaldare gli studenti o pulire le strade". In settimana convocati i sindaci del territorio: "dirò loro lo stato delle cose, cioè che ad oggi non ci sono soldi"
Zero soldi nelle casse della Provincia sul piano neve. Moro: "Costretti a scegliere se riscaldare gli studenti o pulire le strade". In settimana convocati i sindaci del territorio: "dirò loro lo stato delle cose, cioè che ad oggi non ci sono soldi"
O meglio, i contratti con i proprietari dei mezzi potrebbero anche essere rinnovati, “ma non saremo in grado di pagare le ore lavorate”. Quindi, tanto vale che neppure tirino fuori benne e ruspe dai garage.
“Ho già ricevuto segnali di preoccupazione da parte dei comuni ma dirà loro che preoccuparsi non basta – dice Moro – occorre trovare qualche soluzione alternativa“. Il mandato di Moro scade ad ottobre, quando sono convocate le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, votato, dopo la riforma Delrio, da sindaci e consiglieri comunali. “Di fatto il nuovo governo provinciale sarà espressione dei sindaci, quindi chiedo a loro di trovare soluzioni”.
Grazie al clima piuttosto mite dello scorso inverno, “in magazzino abbiamo ancora un po’ di sale, diciamo che per metà stagione possiamo essere coperti. Poi, auguriamoci che si trovino le risorse. Altrimenti saremo costretti a chiudere le strade”.
L’alternativa era tra lo sgombero neve e “riscaldare gli studenti delle scuole superiori, competenza della Provincia”. Inevitabile la scelta fatta. Oppure, dichiarare il dissesto, “come hanno già fatto altre province piemontesi”.
“Il punto è che – conclude Moro – temo ci si dovrà abituare ad un nuovo modo di muoversi. Del resto anche in Austria quando nevica mi risulta che chiudano le strade”.
Già lo scorso anno erano state varate nuove regole che imponevano l’uscita dei mezzi solo nel caso di accumuli superiori ai 10 centimetri. Il tempo fu clemente e le uscite dei mezzi si contarono sulla punta delle dita. “Quest’anno vedremo, però, ripeto, allo stato attuale delle cose non abbiamo molte alternative”.