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Lavoratori Tra, “serve una soluzione ponte”
Appello alla Regione dei lavoratori del Teatro dopo le lettere di licenziamento: cassa integrazione non applicabile per le società il liquidazione voluta dalla giunta regionale Cota serve una soluzione ponte. Si pensa all'assunzione attraverso Costruire Insieme, ma ci sono vincoli giuridici da sciogliere
Appello alla Regione dei lavoratori del Teatro dopo le lettere di licenziamento: ?cassa integrazione non applicabile per le società il liquidazione ? voluta dalla giunta regionale Cota ? serve una soluzione ponte?. Si pensa all'assunzione attraverso Costruire Insieme, ma ci sono vincoli giuridici da sciogliere
Penna ripercorre le ultime vicende, che hanno del surreale, vissute sulla pelle dei lavoratori, oltre che della città, che non ha più un teatro. “Credo sia l’unico caso al mondo di un teatro chiuso per bonifica da amianto”, dice rassegnato uno dei dipendenti.
Così come è se non unico, almeno raro, il fallimento di una fondazione che vede tra i soci un ente come la Regione Piemonte. “La messa in liquidazione di Tra era stata posta come condizione dall’allora assessore alla cultura dalla Regione – spiega Penna – e il recente decreto sulla pubblica amministrazione non consente l’applicazione della cassa integrazione in caso di aziende in liquidazione. Abbiamo verificato come amministrazione, con i sindacati, ma sembra che il liquidatore non abbia avuto altre possibilità che spedire quelle lettere”. Si riparte da questo dato di fatto, quindi: il licenziamento pare non fosse evitare. Che fare ora?
“La Regione, che è parte in causa, si deve fare carico della situazione”. Lo dice Penna, lo dicono i lavoratori che hanno inviato una lettera al presidente Sergio Chiamparino, un accorato appello per un “impegno urgente e fattivo da parte della Regione Piemonte che, siamo certi, non vorrà annoverare nella sua storia il fallimento di una fondazione che ha con decisione voluto costruire”. E ancora: “crediamo che la volontà e la capacità di trovare soluzioni delle principali istituzioni che ora governano la nostra città e regione ci possano restituire la fiducia nella politica, quella buona, quella che non compie ingiustizie, quella che è attenta all’intera comunità, quella capace di risolvere i problemi e rispondere ad una burocrazia che a volte schiaccia l’individuo. La politica, quella che sa restituire la dignità del lavoro e quindi di una vita dignitosa”.
Intanto, dodici lavoratori Tra sono stati assunti a tempo determinato in Amag. Il contratto, però, terminerà il 15 dicembre. Uno, come si diceva, è stato ricollocato al comune di Valenza. Gli altri hanno forme di collaborazione con il Cissaca. La Fondazione Cassa di Risparmio sta finanziando la bonifica e ha dato la disponibilità a contribuire anche per i lavori di ristrutturazione che saranno necessari per la riapertura della struttura. Tutte soluzioni, però, temporanee. Una “passerella” più che un ponte, che è invece quel che occorrerebbe ai dipendenti per arrivare oltre il fiume in piena.