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Chiuso il bando regionale: insegnanti in cassa integrazione al For.Al
Quarantacinque insegnanti del For.Al, centro di formazione professionale della provincia di Alessandria, sono in cassa integrazione, fino alla fine dell'anno scolastico "a causa del mancato rifinanziamento di un bando regionale e della chiusura di alcuni corsi, nonostante le richieste da parte degli utenti"
Quarantacinque insegnanti del For.Al, centro di formazione professionale della provincia di Alessandria, sono in cassa integrazione, fino alla fine dell'anno scolastico "a causa del mancato rifinanziamento di un bando regionale e della chiusura di alcuni corsi, nonostante le richieste da parte degli utenti"
E’ in fermento il mondo della formazione professionale, settore su cui regna, spesso, sovrapposizione di enti ed istituzioni. Fa formazione la Provincia, insieme alla Regione, principali finanziatori del For.Al, per esempio, ma anche gli ordini professionali e le associazioni di categoria, per non parlare dell’istruzione legata alla chiesa cattolica fanno “formazione”, attingendo in gran parte fondi dalla pubblica amministrazione, che ora sono in via di esaurimento.
Intanto, a farne le spese è, appunto, For.Al, dove l’applicazione della cassa in deroga (6 ore settimanali) si è resa necessaria a causa del mancato rifinanziamento di un bando regionale che ha portato alla chiusura di alcuni corsi, a Novi e Valenza in particolare,
Lo spiega il presidente dell’ente, Nicola Tattoli, insieme al direttore Veronica Porro:“Ad essere chiuso, al termine del 2013, è stato il Bando Crisi rivolto ai corsi di aggiornamento per i lavoratori che usufruiscono della cassa integrazione in deroga”. Circa 1 milione e 200 mila euro in meno che hanno pesato sul bilancio dell’ente di formazione. Ma, soprattutto, “la chiusura di alcuni corsi ha portato ad avere personale a tempo indeterminato in esubero”.
A soffrire maggiormente sono state le sedi di Novi e Valenza. “A Novi è terminato il corso, storico, di elettronica. A Valenza alcuni corsi per la formazione di operai specializzati nella lavorazione dell’oro, nonostante la richiesta di iscrizioni fosse elevata, essendo uno dei pochi centri di formazione in quel settore”.
“La cassa integrazione è stata spalmata tuttavia su tutte le sedi For.Al, Alessandria, Casale, Novi e Valenza e non andrà assolutamente ad incidere sulla didattica, ma sul monte ore a disposizione degli insegnanti per il loro aggiornamento”, assicura Tattoli.
Sul futuro, si naviga a vista. Oltre ai fondi regionali che diminuiscono, c’è il discussione, a livello nazionale, un diverso modello di gestione e assegnazione degli stessi: “saranno erogati non in base al numero di corsi attivati o al numero di iscritti, ma sulla base del numero dei ‘collocati’ sul mercato del lavoro al termine del corso. In pratica è una roulette russa”, è il commento dei vertici del For.Al.
“Da parte nostra c’è in atto anche una politica di mantenimento dei costi – spiega il presidente Tattoli – stiamo valutando l’ipotesi di trasferire la sede di Alessandria da corso Cento Cannoni in n immobile meno costoso. Ci stiamo poi interfacciando con le realtà di altre regioni, come la Lombardia, per capire quali possono essere progetti e sinergie comuni”.
Attualmente l’offerta formativa al For.Al nelle quattro sedi prevede i corsi triennali post scuola secondaria di primo grado (le medie) rivolto ai ragazzi dai 14 ai 18 anni, corsi di operatore meccanico (a Novi), operatore elettrico (Alessandria), operaio orafo (Valenza), operatore sanitario OS (a Casale) corsi per adulti. Circa 350 i frequentanti a cui vanno aggiunti i 200 adulti ai corsi serali. Il corpo insegnati è formato da 39 docenti a tempo indeterminato più 6 docenti distaccati dalla regione ed un numero variabile di insegnanti a progetto per i corsi più specifici.