Fino a 120 rate per pagare il debito col Fisco
Per accedere a tale beneficio bisognerà confrontare leventuale rata calcolata nellambito di un piano decennale col reddito del nucleo familiare
Per accedere a tale ?beneficio? bisognerà confrontare l?eventuale rata calcolata nell?ambito di un piano decennale col reddito del nucleo familiare
PROVINCIA – La rateazione del debito fiscale si fa in quattro. Tanti, infatti, sono i possibili piani di rientro concessi al debitore, nel caso non fosse in grado di pagare gli importi dovuti in un’unica soluzione. Ma soprattutto, qualora ne ricorrano le condizioni, sarà anche possibile richiedere l’attivazione di un piano fino a 120 rate (10 anni). Queste, in estrema sintesi, le novità apportate dal decreto 69/2013, cosiddetto “del Fare”, sulla rateazione del debito tributario. Il decreto, approvato dal Governo lo scorso 21 giugno, e convertito in legge a inizio agosto, contribuisce ad allentare notevolmente le maglie della riscossione intorno ai soggetti inadempienti, non per loro volontà, ma a causa delle contingenze della crisi; dopo la firma del ministro Saccomanni è stato anche ratificato il regolamento attuativo che conferisce piena operatività alla norma. La novità principale riguarda ovviamente la possibilità di scadenzare il rimborso del debito nell’arco temporale di un decennio, quindi versando fino 120 rate mensili, fra l’altro prorogabili, ma per accedere a tale “beneficio” bisognerà confrontare l’eventuale rata calcolata nell’ambito di un piano decennale col reddito del nucleo familiare, nei casi delle persone fisiche, altrimenti, nel caso delle aziende, il termine di paragone sarà dato dall’indice di produttività. Non verranno tra l’altro considerati nel calcolo del reddito familiare/aziendale eventuali immobili potenzialmente pignorabili. Cerchiamo allora di spiegare un po’ meglio. Qualora non sia possibile, pagare tutte insieme le somme dovute al Fisco, vi sono diverse possibilità:- il “piano di rateazione ordinaria”, spalmato cioè in 72 rate mensili,
- il “piano di rateazione in proroga ordinaria”, che dopo le 72 rate già concesse, proroga di altre 72 rate il versamento del debito.
- il “piano di rateazione straordinario”, che concede direttamente una dilazione suddivisa in 120 rate,
- il “piano di rateazione in proroga straordinario”, che consiste quindi in un “rinvio” del versamento ulteriori 120 rate.
Molto spesso, quando l’amministrazione ha già attivato una rateazione ordinaria, può capitare che il peggiorare delle condizioni economiche del contribuente, dia diritto all’attivazione di un ulteriore piano di 72 rate o di altre 120. Viceversa, per dare l’ok direttamente a una rateazione straordinaria, bisognerà attivare tutto un altro calcolo. Sostanzialmente il debitore deve trovarsi in una condizione tale da non poter saldare gli importi dovuti nemmeno con una dilazione ordinaria. Ecco allora che entra in gioco l’Isee per le persone fisiche, o il volume della produzione nel caso delle imprese. Dell’Isee, in particolare, si andrà vedere l’Isr mensilizzato, vale a dire l’Indice complessivo della situazione reddituale (redditi fiscalmente imponibili) nell’ambito del nucleo familiare, poi diviso per 12. Qualora, dunque, l’ipotetica rata estrapolata da un piano di rateazione ordinario (una di 72) fosse superiore al 20% del reddito mensile familiare calcolato sulla base dell’Isr, la rateazione straordinaria sarebbe subito accordata. Allo stesso modo, nel caso delle imprese, se il volume della produzione, anch’esso mensilizzato, fosse superato del 10% dalla rata calcolata su criteri ordinari, verrebbe attivato il piano straordinario.
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