In giro per l’Europa in bicicletta
Diego Furini, trentunenne cresciuto a Valenza ma dal 2008 trasferitosi ad Aosta per lavoro, oggi partirà per un viaggio di circa 2000 chilometri in giro per lEuropa
Diego Furini, trentunenne cresciuto a Valenza ma dal 2008 trasferitosi ad Aosta per lavoro, oggi partirà per un viaggio di circa 2000 chilometri in giro per l?Europa
Magari semplicemente per sentire un’altra lingua, scoprire nuove usanze o ritrovarci in posti che fino a quel momento abbiamo visto solo sulla cartina e in televisione.
Per fortuna a volte ci decidiamo a fuggire, e i mezzi che ci accompagnano nel nostro viaggio possono essere i più svariati. Diego Furini ha scelto la bicicletta. Trentunenne cresciuto a Valenza ma dal 2008 trasferitosi ad Aosta per lavoro, oggi partirà per un viaggio di circa 2000 chilometri in giro per l’Europa. Arriverà in treno a Lecco insieme alla sua bici e da lì inizierà il suo percorso in solitaria. Svizzera, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia e Slovenia sono i Paesi che in circa tre settimane attraverserà prima di rientrare in Italia, a Trieste, dove salirà sul vagone che lo riporterà a casa.
L’anno scorso hai portato a termine una sorta di giro d’Italia in solitaria in bici. Qual è stato il tuo percorso e quali sono i ricordi più e meno piacevoli di questa avventura?
E’ stato un itinerario che dalla Valle d’Aosta mi ha portato ad attraversare le regioni affacciate sul Tirreno. Ho poi raggiunto i confini della Calabria per attraversare la Basilicata e, una volta arrivato in Puglia, risalire passando per Molise, Abruzzo e Marche. Parlando di numeri ho percorso 2200 chilometri con un dislivello di circa 24000 metri. I ricordi più belli rimangono nell’entusiasmo e nella meraviglia provata ogni giorno attraversando i posti più incantevoli della nostra Penisola.
La campagna toscana, la costa del Cilento, ma anche regioni più selvagge come Molise e Basilicata. Tra i ricordi meno piacevoli sicuramente il peggiore è stato quando in Abruzzo, per una mozzarella mal conservata, mi sono preso una violenta infezione virale che mi ha costretto ad una urgente cura antibiotica sul posto.
Dopo le strade d’Italia hai deciso di percorrere quelle d’Europa. Quali sono gli Stati che attraverserai e le città che desideri visitare?
Sconfinerò in Svizzera partendo da Lecco e attraverso la ciclabile dell’Inn passerò da Innsbruck e raggiungerò Salisburgo. Poi verso Linz per percorrere la suggestiva ciclabile del Danubio, che mi porterà a Mauthausen dove visiterò il campo di concentramento nazista. Poi Vienna, Bratislava e Budapest. Da qui scenderò verso la Croazia percorrendo il Lago Balaton per arrivare a Zagabria e, infine, Ljubljana in Slovenia. Arrivo previsto a Trieste da dove in treno tornerò ad Aosta.
Quando si affrontano certe sfide la solitudine è una compagnia praticamente costante. Nell’esperienza dell’anno scorso come hai vissuto questo aspetto? Quanto ha pesato in determinati momenti e quando invece l’hai avvertita come una condizione positiva?
La solitudine non è mai stato un fattore limitante. Al contrario, la considero come un valore aggiunto. Quando mi arrampico in montagna ogni volta è un confronto con questa condizione.
La solitudine ti permette di essere il solo responsabile delle tue decisioni ed accresce la tua consapevolezza. Nell’esperienza dello scorso anno è servita ad affrontare le difficoltà delle fatiche e degli imprevisti, ma anche a vivere più intensamente sensazioni ed emozioni uniche.
Un’esperienza per conoscere e vedere posti nuovi, ma senza dubbio anche un viaggio interiore. Quali sensazioni provi alla vigilia della partenza?
Rifacendomi al pensiero di un grande mito dell’alpinismo, Walter Bonatti, ritengo che il viaggio inizi nella nostra mente già nel momento in cui lo concepiamo. L’eccitazione durante la scelta dell’attrezzatura e del percorso, il sano timore dell’incognita, sono le sensazioni che mi accompagnano alla vigilia di ogni partenza. Il viaggio non è altro che la messa in pratica di ciò che ho vissuto interiormente durante la sua preparazione.
Con che tipo di equipaggiamento hai attrezzato la tua bicicletta?
Quest’anno utilizzerò una bicicletta appositamente concepita per cicloviaggiare che ho preparato durante i mesi invernali. E’ equipaggiata con portapacchi posteriore e anteriore, due cavalletti di cui uno montato sulla ruota anteriore, portaborraccia maggiorato per contenere bottiglie fino a 2 litri. Sarà poi caricata con due borse laterali posteriori ed una sul manubrio. Porterò con me tutto il necessario per essere autonomo al 100%, quindi tenda, sacco a pelo, fornello e indumenti per ogni situazione climatica. Il tutto ovviamente ottimizzato per motivi di peso e spazio.
Quanti chilometri percorrerai e quanti giorni pensi di impiegare per completare il tuo viaggio?
Salvo impreviste deviazioni dovrei percorrere circa 1900 chilometri, stimando di completare il viaggio in 20-25 giorni. Ho comunque programmato soste di più giorni per poter visitare meglio città come Vienna e Budapest.
Facciamo un passo indietro, quando e come nasce la passione per la bici? So che il primo sport che hai praticato anche a livello agonistico è stato, come per molti ragazzi, il calcio….
Beh, in realtà è stato proprio il calcio a far nascere questa passione. Alcuni anni fa, a seguito di un serio infortunio, i medici mi consigliarono la bicicletta per la riabilitazione; da lì non l’ho più lasciata. La passione per le due ruote è cresciuta giorno dopo giorno.
Una grande passione per la bicicletta ma non solo… in questo momento coltivi anche l’amore per l’alpinismo. Come è nata in te la voglia di affrontare le pareti delle montagne più suggestive delle Alpi Occidentali?
Tutto è cominciato con il mio trasferimento ad Aosta per motivi di lavoro nel giugno 2008. Fino ad allora avevo sempre provato un fascino “distaccato” per le vette che s’intravedevano dalla finestra di casa mia, a Valenza. L’arrivo in Valleè mi ha dato lo stimolo per conoscerle finalmente da vicino. Ora non potrei più farne a meno, sono diventate il mio terreno ideale sia di ricerca interiore che di sfida con me stesso e con i miei limiti.
So che l’anno scorso hai dato un nome alla tua avventura in giro per l’Italia, l”Easy Rider Italy Tour by bike”. Immagino che quest’anno si chiamerà ”Easy Rider European Tour by bike”…..
Esattamente così!