Fondata sulla solitudine
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Alessio Del Sarto  
1 Maggio 2013
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Fondata sulla solitudine

Si, parliamo della nostra Repubblica. Nella giornata della festa dei lavoratori è banale citare l'Articolo 1 della Costituzione? Si, ancora, quindi lo riscriviamo. Oggi proviamo a ragionare di lavoro, di unità e lo facciamo consegnandovi un grande spazio di opinione tutto dedicato a questa ricorrenza. Commento libero.

Si, parliamo della nostra Repubblica. Nella giornata della festa dei lavoratori è banale citare l'Articolo 1 della Costituzione? Si, ancora, quindi lo riscriviamo. Oggi proviamo a ragionare di lavoro, di unità e lo facciamo consegnandovi un grande spazio di opinione tutto dedicato a questa ricorrenza. Commento libero.

1° MAGGIO – L’Italia è una Repubblica democratica fondata … sulla solitudine. Tralasciamo volutamente ogni ragionamento sull’aggettivo “democratica” (che pure in questi ultimi giorni ci sta dando più di un pensiero) e, data la ricorrenza, ci concentriamo sulle fondamenta di questa nostra Repubblica: il lavoro

Il lavoro che non c’è, il lavoro che quando c’è non é pagato adeguatamente, il lavoro che quando c’è non sappiamo fino a quando, il lavoro che se c’è lo tieni stretto, anche subendo qualche ingiustizia, perché é l’unico modo per mantenere una posizione dignitosa nella società, un’identità

E ti senti solo, in quelle situazioni. Sei tu, contro il collega e contro chi sta fuori. 

E se non sei preoccupato per te stesso, che magari alla pensione ci sei già arrivato, sei drammaticamente in pensiero per il futuro di un figlio o di un nipote che, uscito da un sistema scolastico debole sotto il profilo della preparazione al mercato del lavoro, ha a disposizione pochi percorsi e poche facilitazioni per trovare occupazione da dipendente o per creare il suo futuro da libero professionista o da piccolo imprenditore. 

E chi il lavoro lo da? La citatissima “ossatura economica italiana composta da piccole e medie imprese“, per esempio? Sola anche lei. Il nostro Paese non sviluppa politiche economiche ed industriali da decenni e queste aziende si trovano a dover costruire, ognuna per proprio conto, il proprio destino. Quando la crisi si manifesta con la durezza e la complessità di questi ultimi anni, la solitudine si trasforma in impossibilità di reperire soluzioni in tempo utile ad evitare il crollo. E molte crollano: datori di lavoro e dipendenti dalla stessa parte del problema, in quel caso.

I sindacati e le associazioni di categoria fanno il possibile per “tener botta” alla crisi, aggregando e sostenendo i soggetti dei quali tutelano gli interessi. Il caso della manifestazione sindacale alessandrina di qualche settimana fa è la prova che qualcosa ancora si può ottenere dall’unità. Ma, tra un Marchionne e l’altro, la cronaca nazionale é colma di momenti di strappo tra le sigle sindacali, di difficoltà interne alle associazioni di categoria, di incomunicabilità tra parti sociali e Governi. Ognuno per la sua strada, alla fine. Soli in una giungla di poteri dove vince il più spietato. I più giusti, giusti per la collettività, vincono quando sanno stare insieme

Qualche piccola ricetta per andare oltre la solitudine, quindi? Senza la presunzione di citare le più importanti in assoluto, proviamo.

Reddito minimo
Trovo incredibile che un Paese come il nostro sia tra gli ultimi in Europa a non aver introdotto una qualche forma di reddito garantito. Questo strumento, quando ben congegnato, è in grado di consegnare nelle mani del cittadino un bonus di tempo utile per entrare (o rientrare) con il piede giusto nel mercato del lavoro, garantendogli tempo per un’adeguata formazione e, elemento importante nel nostro sistema, la possibilità di dire qualche “no” a condizioni e posizioni non gradite o non decenti.

Sistema di formazione potenziato
Progettare un articolato sistema pubblico di formazione e riqualificazione professionale mi pare di grandissima urgenza. Integrarlo con studi che aiutino a comprendere quali settori economici saranno in grado di svilupparsi, lo è ancora di più. La situazione alessandrina, nei prossimi mesi, potrebbe essere un grande terreno di sperimentazione in questo senso. Si andrà verso un certo numero di esuberi dal sistema delle partecipate o da quello comunale? Nel caso, sapere dove concentrare le risorse per la formazione e su quali settori dell’economia indirizzare la stessa potrebbe consentire di attutire il peso altrimenti scaricato sulle famiglie (finché lo reggono) e sui servizi sociali?

Strumenti per le imprese
Un sistema pubblico di strumenti e reti per le imprese, che metta in comune (online?) strumenti giuridici, scientifici, contabili, organizzativi, informatici e politici per le imprese che vogliono continuare ad esserci (e per quelle di domani) ma che non avrebbero la forza per crearseli internamente. 

Apertura totale del dialogo
Raccontiamo il lavoro (ma non solo) e mescoliamo idee e prospettive, in questo tempo di emergenza. Noi abbiamo rivolto questa richiesta a diversi protagonisti del nostro territorio e questa sotto è una lista di contributi giunti alla redazione. Un buon modo (non l’unico) di mettere insieme i lavoratori, le associazioni, i sindacati, le istituzioni, gli intellettuali … cercando di allontanarsi il più possibile dalla retorica ufficiale della Festa dei Lavoratori.

Scacciando la solitudine. 

Buona lettura e buon commento a tutti gli articoli. 

Con mio nonno Pinin, per un mondo più giusto – Patrizia NosengoProfessoressa di Storia e Filosofia 

Alla ricerca di un significato – Michele Filippo FontefrancescoUniversità degli Studi di Scienze Gastronomiche – Durham University

Cosa non celebriamo – Guido OrtonaProfessore Ordinario di Politica Economica – UNIPMN

Una festa per il lavoro e per nuove prospettive di sviluppoPier Luigi CavalchiniCittà Futura

Per i figli che verranno cosa resterà?Cinzia Di Novi Ricercatrice Università di Venezia

Festeggiamo il lavoro, ma senza retoricaMarco Ciani Appunti Alessandrini

Il lavoro, una promessa costituzionaleAgostino PietrasantaAppunti Alessandrini 

In lotta per ridare dignità a lavoro, salario, dirittiEsecutivo Confederale Provinciale USB

La Festa del Lavoro nel 2013 – Alessio Ferraris Segretario generale Cisl Alessandria-Asti 

La Festa del Lavoro appuntamento fondamentale Aldo GregoriSegretario Provinciale Uil 

Troppo presto per dire. Ma un po’ di speranza c’èSilvana Tiberti Segretaria Provinciale Cgil

Lavoratori, si ma quali?Ermanno Cecconetto

Lavoro come paradigma di una Società a democrazia limitataFabio Scaltritti Comunità San Benedetto al Porto

Auguri…Roberto LivraghiVicesegretario Generale Vicario Camera di Commercio di Alessandria

La festa che “non è una festa”Marica BarreraAssessore Comune di Alessandria, delega al Lavoro

Ancora contrapposizione tra capitale e lavoro?Matteo FerrarisAssessore Comune di Alessandria, delega a Bilancio e Partecipate

Risanare guardando allo sviluppoFabrizio PrianoEx consigliere comunale Pdl

Il lavoro come chiave di voltaRenzo SaccoCooperativa Coompany 

Quale alternativa alla crisi della democrazia?Giorgio BarberisRicercatore Università Piemonte Orientale

Colpisce l’analogia stretta col 25 aprile 1994Nuccio LodatoUniversità degli Studi di Pavia

Non sarà la “tutela” del lavoro a preservare la sua centralità socialeDario Siess

ll Primo Maggio di Elio e le Storie TeseMassimo PasquarielloCamera di Commercio di Alessandria

Crescere si può, si deve – Fabrizio RivaDirettore di Confindustria Alessandria

Rimbocchiamoci le manicheGiuseppe RinaldiSociologo

PauraMaurizio CaràFotografo

Il lavoro nella ricerca: la mia esperienza in Italia e all’esteroPietro Antonio GrassiRicercatore Università Piemonte Orientale 

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