Trasporti: “L’obiettivo sarà garantire almeno i servizi minimi”
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Trasporti: “L’obiettivo sarà garantire almeno i servizi minimi”

La Regione conferma il taglio del 25% delle risorse destinate al trasporto pubblico locale. La Provincia: “non riusciamo più ad anticipare le fatture. Cercheremo di salvaguardare almeno le corse di cui usufruiscono gli studenti”. I sindacati chiedono un vertice urgente in Prefettura

La Regione conferma il taglio del 25% delle risorse destinate al trasporto pubblico locale. La Provincia: ?non riusciamo più ad anticipare le fatture. Cercheremo di salvaguardare almeno le corse di cui usufruiscono gli studenti?. I sindacati chiedono un vertice urgente in Prefettura

PROVINCIA – Non sono arrivate da Torino le notizie sperate per il futuro del trasporto pubblico locale. L’altro giorno l’assessore provinciale al Bilancio Gianfranco Comaschi, insieme ai colleghi delle altre province piemontesi, è tornato senza buone nuove dalla sede della Regione dove si discuteva di risorse da destinare al trasporto su gomma. “La Regione ha confermato che la somma a disposizione è di 485 milioni di euro, ossia il 25% in meno rispetto all’anno precedente. Tale è la misura del fondo nazionale e Torino non è intenzionata a metterci un euro di più. A questo punto alle aziende del consorzio provinciale Scat non possiamo fare altro che chiedere di garantire almeno i servizi essenziali”. Minori risorse per l’anno in corso non potranno che tradursi in minor numero di corse per poter contenere i costi. Ma c’è anche un forte rischio di esuberi. Già le aziende in questi mesi sono riuscite con difficoltà a corrispondere gli stipendi e, se anche la Provincia dovesse chiudere i “rubinetti”, la situazione rischia di precipitare.
Ieri, poi, la notizia è stata passata anche alle aziende di trasporto, mentre i sindacati, con un comunicato congiunto, hanno chiesto un incontro urgente con il Prefetto. Nella richiesta parlano di “disastro” in riferimento ai tagli e di “danno insanabile all’occupazione, già fortemente in crisi”.
“Al taglio sul 2013 si deve aggiungere il fatto che la Regione, ad oggi, ha corrisposto solo un quarto di quanto doveva per il 2012”, precisa Comaschi. Le aziende hanno cioè anticipato spese di cui rischiano di non ottenere i rimborsi preventivati.
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