Mostra di Saverio Cavalli
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12 Novembre 2012
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Mostra di Saverio Cavalli

Fino al 30 novembre al Centro Comunale di Cultura la mostra dell'artista valenzano

Fino al 30 novembre al Centro Comunale di Cultura la mostra dell'artista valenzano

VALENZA – Resterà aperta fino a venerdì 30 novembre al Centro Comunale di Cultura (piazza XXI Martiri) la mostra Cavalli Valenza visitabile negli orari di apertura della biblioteca (lunedì 15/19, martedì 9/12.30, 15/18, mercoledì 9/18, giovedì 9/12.30 – 15/18, venerdì 9/12.30, sabato 9/12).
Saverio Cavalli
Nasce a Valenza il 4 maggio 1922. Apprende il mestiere di orafo nella fanciullezza presso l’artigiano Pietro Perrone e successivamente nella ditta Pessina, al fianco di Giusto Sannazzaro. Si dedica giovanissimo alla pittura. Grazie alla vittoria del Premio Paglieri di Pittura nel 1947 e al una scrittura indecifrabile, disseminati in spazi conclusi, alla ricerca del significato profondo della materia. E poi i colori delicati o violenti che smorzano o accentuano dislivelli e intemperanze dando così sfogo ad un patos controllato.
In lui il disincanto della realtà trova appagamento nel raggiungimento del bello, l’inquietudine del suo io si placa nella ricostruzione intellettusostegno di Carlo Carrà che lo nota nel 1948 in occasione del premio “Città di Alessandria” per i giovani, questa attività si trasforma in studio e lavoro, cui affiancherà la scultura, la grafica e l’arte orafa. Dopo una fase iniziale naturalistica (sia pure di un naturalismo metafisico), si avvicina allo “Spazialismo” degli anni ’50. L’incontro con Gian Piero Giani e Lucio Fontana (colpito in modo particolare dalle sue sperimentazioni in campo orafo) conferma la validità della sua ricerca.
Nel 1954 partecipa alla X Triennale di Milano, su invito di Umberto Zimelli, ordinatore della sezione metalli preziosi e bigiotteria. Nel 1957 collabora con Sottsass, Pomodoro e Dova nella creazione di gioielli firmati per l’XI Triennale di Milano, successivamente (1961-1962) esposti alla Galleria Odjssia di Roma, a Londra e New York, Amburgo, Monaco.
Nel 1959 partecipa alla XXIII Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze, vincendo il premio del Ministero dell’Industria e del Commercio Negli anni Sessanta si moltiplicano le occasioni espositive dedicate al gioiello. Accanto a quelle di pittura e scultura.
“Approfondisce filoni di ricerca già aperti negli anni precedenti e altri ne apre sul versante sia dei materiali, sia delle tecniche, approfondendo il connubio tra gioiello e scultura e quello tra espressività pittorica e superficie preziosa”. 1 Nel 1962 partecipa alla Mostra selettiva d’Arte orafa e moderna a Vicenza, nel 1966 tiene la prima personale alla Galleria del Cavallino di Venezia, nel 1973 un’importante mostra alla Galleria Bergamini di Milano, nel 1976 – sempre a Milano – la personale di sculture in metacrilato presso la Galleria d’Arte di Ada Zunino.
Il suo strumento principale di ricerca – a fine anni Settanta – è il disegno fine a se stesso.
Negli anni Novanta l’interesse si volge esclusivamente a materiali poveri e di riciclo, utilizzati in un lavoro di ricucitura e collage. “Il lessico rimane astratto, il fine esclusivamente ludico”. 2 “Non vi è materiale che non abbia trattato stimolandolo alla scoperta di ogni minimo dettaglio e condotto, attraverso l’atto manipolatorio, al raggiungimento di una visione estetica: un sasso, un legno, un bottone, avviluppati in complessi agglomerati di fili metallici; piani cosparsi di sabbie o granuli; segni minuti, come ale della realtà”.
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