Un presidio per Chiara
Sabato 15 settembre, in corso Garibaldi, ci sarà una raccolta firme per Chiara e per tutte le donne che in diverse parti del mondo, subiscono soprusi e trovano seri ostacoli al dispiegamento dei loro diritti, nel rispetto dell'uguaglianza tra i sessi
Sabato 15 settembre, in corso Garibaldi, ci sarà una raccolta firme per Chiara e per tutte le donne che in diverse parti del mondo, subiscono soprusi e trovano seri ostacoli al dispiegamento dei loro diritti, nel rispetto dell'uguaglianza tra i sessi
“Crediamo sia indispensabile che, per aiutare Chiara concretamente e farle ottenere la liberta’ di tornare a casa, i cittadini valenzani e non solo le istituzioni, facciano sentire la propria voce e la propria solidarieta’. – spiegano gli organizzatori – Il caso di Chiara, che sentiamo ancora piu’ vicina a noi tutti per il suo essere valenzana e legata alla nostra comunita’, ci deve far comprendere l’importanza dei diritti umani e civili in tutte le societa’; il possesso di tali diritti rappresenta la base su cui far crescere e sviluppare la societa’ ed il benessere del paese in cui si vive.”
Attraverso facebook, su richiesta di tante persone che sollecitavano la necessità di una mobilitazione in merito, è stato avviato il passaparola per far conoscere l’iniziativa. Attualmente sono molte realtà che hanno deciso di aderire alla mobilitazione, a partire dallo sportello donna “Progetto Valchiria”, ma anche comuni cittadini valenzani (e non solo), enti, associazioni, politici.
Nell’arco della giornata di sabato i cittadni che fanno parte del comitato saranno presenti in corso Garibaldi con un gazebo e chiederemo una firma per Chiara e per tutte le donne che in diverse parti del mondo, subiscono soprusi e trovano seri ostacoli al dispiegamento dei loro diritti, nel rispetto dell’uguaglianza tra i sessi.
“Chiediamo a tutti i valenzani, quindi, un piccolo atto di testimonianza, di solidarieta’ per una donna a cui e’ stata tolta la liberta’ di scelta del proprio futuro e che rischia una pena spropositata per ottenere diritti che le spettano quale persona.”
Quest’iniziativa viene realizzata grazie al contributo di Maurizio Oddone – capogrupp in consiglio comunale per la Lega Nord – e vedrà la partecipazione anche dell’eurodeputato leghista Oreste Rossi, che proprio in questi giorni ha lanciano un appello nell’aula di Strasburgo affinchè la baronessa Catherine Ashton – Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue -, “definisca la posizione di ferma condanna dell’Europa in difesa di una nostra cittadina» e «perché vengano attivati tutti i possibili canali di mediazione diplomatica, europea ed internazionale, per il suo rimpatrio in Italia”.
“Chiara – ha dichiarato Rossi – dopo aver denunciato alle autorità locali le violenze e le minacce subite dall’ex marito, è stata portata addirittura in Tribunale da quest’ultimo, con l’accusa di appropriazione indebita di denaro ed adulterio, reato per il quale la sharia islamica prevede la pena di morte”.