Titolare di un autosalone evade 3.600.000 euro
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
23 Febbraio 2012
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Titolare di un autosalone evade 3.600.000 euro

Operazione della Guardia di Finanza di Valenza: scritture contabili distrutte, fatture false, dichiarazioni fraudolente, infedeli e omesse per un imprenditore nel commercio di auto

Operazione della Guardia di Finanza di Valenza: scritture contabili distrutte, fatture false, dichiarazioni fraudolente, infedeli e omesse per un imprenditore nel commercio di auto

Più di tre milioni e mezzo di euro di redditi sottratti alla tassazione, 650 mila euro di Iva evasa e oltre due milioni di euro di fatture false: è il bilancio di una verifica fiscale condotta dalle Fiamme Gialle di Valenza (nella foto la caserma) nei confronti di un autosalone.
Insospettiti dai modesti redditi dichiarati fino al 2007, per un anno addirittura pari a zero, e dalla totale omissione delle successive dichiarazioni fiscali, i finanzieri della Compagnia di Valenza hanno deciso di far visita a un imprenditore attivo nel commercio degli autoveicoli. Le indagini, durate diversi mesi anche a causa dell’assenza delle scritture contabili, che erano state distrutte, hanno portato alla luce vendite “in nero” per circa 730.000 euro.
I militari hanno inoltre appurato che l’imprenditore, prima di “sommergersi”, occultando del tutto la propria attività al fisco, si era sottratto in buona parte al pagamento delle imposte, nascondendo circa 2.870.000 euro del proprio reddito, attraverso la simulazione di costi mai sostenuti.
Dagli accertamenti è emerso infine l’utilizzo di fatture false per importi superiori ai 2 milioni di euro. Per gli acquisti all’estero, infatti, il commerciante agiva tramite prestanome che acquistavano autovetture dalla Germania non imponibili ai fini dell’Iva per effetto della vigente normativa comunitaria. Ciò gli consentiva, al momento del successivo acquisto simulato delle autovetture dai prestanome, che avveniva con l’addebito dell’imposta trattandosi oramai di cessione nazionale, di detrarsi indebitamente l’Iva, accertata di quasi 430.000 euro, e di essere più competitivo sui mercati (in conseguenza proprio del mancato pagamento dell’imposta) a danno degli operatori onesti.
Distruzione di scritture contabili, dichiarazione fraudolenta, dichiarazione infedele e omessa dichiarazione: questi i reati di cui il responsabile dovrà rispondere innanzi all’Autorità Giudiziaria.
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