Arianna Scommegna interpreta “Cleopatras” di Giovanni Testori
Mercoledì 15 febbraio al Teatro Sociale di Valenza va in scena Cleopatras, opera di Giovanni Testori che fa parte della trilogia "Tre lai", cioè tre lamenti, che corrisponde allo schema Inferno- Purgatorio - Paradiso. Cleopatras corrisponde all'Inferno
Mercoledì 15 febbraio al Teatro Sociale di Valenza va in scena Cleopatras, opera di Giovanni Testori che fa parte della trilogia "Tre lai", cioè tre lamenti, che corrisponde allo schema Inferno- Purgatorio - Paradiso. Cleopatras corrisponde all'Inferno
L’attrice si confronta con uno dei più importanti scrittori lombardi del nostro tempo: Giovanni Testori, autore dell’opera. La regia è affidata a Gigi Dall’Aglio, mentre al violoncello c’è Antony Montanari.
Lo spettacolo Cleopatras fa parte di una trilogia di Testori: i “Tre Lai”, che sta a significare “lamenti”, che rappresenta l’ultima opera dello scrittore milanese, pubblicata dopo la sua morte. La trilogia corrisponde allo schema Inferno- Purgatorio- Paradiso, affidata a tre figure: Cleopatra che corrisponde all’Inferno, Erodias- Erodiade al Purgatorio e Mater Strangosciàs – Maria che invece rappresenta il Paradiso.
L’Egitto di Cleopatra in realtà è trasferito nella Brianza testoriana, con una geografia resa potentemente evocativa dal lavoro sui nomi dei paesi, delle montagne, dei fiumi, delle strade. Un testo che sorprende per la vitalità straordinaria, per le trovate linguistiche che si susseguono con un ritmo a tratti entusiasmante. Cleopatràs tocca tutti i tasti del rimpianto per la perduta ricchezza della vitalità e sono proprio gli elementi più concreti della vita ad ossessionare la mente allucinata della morente: i cibi, le bevande, i vestiti, le canzoni, le vacanze… l’attaccamento alla propria terra.
L’incontro tra l’attrice Arianna Scommegna e l’opera di Testori risale al 2005, quando in occasione del Festival Teatrinmovimento di Bassano del Grappa venne chiesto all’attrice di partecipare con una lettura di Cleopatras. Come rivela oggi la compagnia Atir, “Provò subito una forte attrazione e un senso di appartenenza a quella materia, a quei corpi, a quella lingua così legata alla città di appartenenza, Milano, alla forza di quella scrittura così feroce, impetuosa, travagliata, scioccante, che lo scorso anno Arianna chiese a Gigi dall’Aglio se voleva accompagnarla in questo viaggio Testoriano”. Nacque così una collaborazione preziosa e creativa anche nel travaglio spirituale che si prova quando ci si trova di fronte a Giovanni Testori.