La Guardia di Finanza scova 25 “falsi poveri”
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
19 Gennaio 2012
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La Guardia di Finanza scova 25 “falsi poveri”

False indicazioni sui redditi o sulle proprietà da parte di chi ha richiesto contributi per l'affitto. Ora dovranno pagare la sanzione e restituire il triplo dell'importo percepito senza requisiti

False indicazioni sui redditi o sulle proprietà da parte di chi ha richiesto contributi per l'affitto. Ora dovranno pagare la sanzione e restituire il triplo dell'importo percepito senza requisiti

Le Fiamme Gialle di Valenza (nella foto la caserma) hanno dato esecuzione a un piano di interventi mirato nei confronti di diverse persone che avevano richiesto e ottenuto dal Comune della cittadina e dalla Regione un contributo per il pagamento del canone di locazione. La legge, infatti, prevede, per i meno abbienti che debbano pagare un affitto, una sovvenzione pubblica, la cui entità varia a seconda delle condizioni economiche dei richiedenti.
Ai fini del controllo, i finanzieri hanno acquisito la documentazione dei contributi erogati nel 2010 e vagliato tutte le singole situazioni, individuandone alcune a rischio.
L’esame di tali situazioni ha fatto emergere, in tutti i casi, numerose irregolarità, ossia false indicazioni sui redditi o le proprietà immobiliari dei richiedenti, alcuni dei quali, per esempio, avevano omesso di segnalare la disponibilità di altri appartamenti in Provincia e, pertanto, di non avere titolo a percepire la sovvenzione.
Il danno complessivamente accertato ammonta a 27.800 euro, con una media di più di 1.000 euro percepiti illecitamente da ciascuno dei “falsi poveri”.
“Episodi del genere sono particolarmente gravi: il contributo messo annualmente a disposizione, infatti, viene fissato in base alle disponibilità di bilancio e, successivamente, ripartito tra gli aventi diritto – segnala la Guardia di Finanza – Di conseguenza, chi attesta falsamente una difficile condizione economica non danneggia solo l’Ente pubblico, ma anche quei cittadini che ne avevano effettivo bisogno, privati della possibilità di accedere al particolare contributo.
Terminate le ispezioni, sono già in atto le procedure per la restituzione delle somme al Comune, che vanno aggiunte alla sanzione, pari al triplo degli importi indebitamente percepiti, che ciascuno dei 25 responsabili dovrà pagare.
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