In un anno “bruciate” 80 aziende del settore orafo
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
21 Dicembre 2011
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In un anno “bruciate” 80 aziende del settore orafo

Segnali di ottimismo ma anche dati allarmanti dal settore orafo valenzano. In un anno il numero di aziende è calato di 80 unità. Tuttavia, si registra l'insediamento sul territorio di grandi marchi che lasciano ben sperare. regge e "tira" l'esportazione

Segnali di ottimismo ma anche dati allarmanti dal settore orafo valenzano. In un anno il numero di aziende è calato di 80 unità. Tuttavia, si registra l'insediamento sul territorio di grandi marchi che lasciano ben sperare. regge e "tira" l'esportazione

Ottanta aziende legate al settore orafo di Valenza hanno chiuso i battenti nel giro di un anno. E’ uno degli aspetti della crisi che ha colpito tutti i settori “e quello dell’oro non fa certo eccezione”. A dirlo è il direttore dell’Associazione Orafa Valenzana, Aov, Franco Fracchia nel tracciare un breve bilancio dell’anno che si sta per concludere. Non solo ombre, però: l’export tiene, “anche se i dati potrebbero essere influenzati dal l’aumento sul mercato del prezzo delle materie prime”.  Ma c’è un indice “reale” a lasciare ben sperare per il futuro: “si sono insediate a Valenza aziende leader, grandi marchi sul mercato. Se non ci fosse fiducia sulle potenzialità del distretto, non sarebbe avvenuto”.

Il settore occupa un totale di 4500 addetti, tra aziende che lavorano oro e preziosi e indotto. Il numero delle attività è di 1300 circa, mentre al 31 dicembre del 2010 erano 1.380.
Si guarda con ottimismo anche alle vendite a ridosso del Natale in cui la domanda di oro e preziosi sembra andare sempre di moda. Tra gli oggetti più richiesti, “l’anello è senz’altro un classico senza tempo che fa sempre la parte del leone”, accompagnati dagli oggetti frutto della fantasia e capacità di innovazione degli artigiani e imprenditori valenzani, quei “pezzi unici” vanto di una tradizione senza tempo.

Sulle prospettive del settore pubblichiamo un approfondimento di Michele Filippo Fontefrancesco, ricercatore universitario, che riesce a tracciare un’analisi incrociando i dati socio-economici per la città di valenza dal Monitor dei Distretti di Banca Intesa-San Paolo (2011) e dal report sull’occupazione in Valenza curato dall’ Osservatorio Provinciale Mercato del Lavoro (2011).
 

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