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    Riccardo Robotti - riccardo.robotti@alice.it  
    27 Novembre 2011
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Nel derby non ci guadagna nessuno

    Cuore rossoblu e supponenza grigionera: l'Alessandria parte fortissimo, sbaglia un rigore e poi trova il vantaggio con Fanucchi, poi lentamente si spegne. La Valenzana, in inferiorità numerica, riacciuffa il pareggio nel finale su rigore di Vailatti

    Cuore rossoblu e supponenza grigionera: l'Alessandria parte fortissimo, sbaglia un rigore e poi trova il vantaggio con Fanucchi, poi lentamente si spegne. La Valenzana, in inferiorità numerica, riacciuffa il pareggio nel finale su rigore di Vailatti

    Finisce in parità tra Valenzana e Alessandria, nel derby che più atteso non si poteva. Due formazioni entrambe chiamate al fatidico bivio stagionale, la Valenzana per ritrovare i punti e soprattutto il coraggio di inizio stagione, i grigi per pigiare l’acceleratore in direzione playoff e reagire al pessimo inizio di stagione, condiviso con i cugini orafi. Missione riuscita a metà per i padroni di casa, quasi totalmente fallita invece per gli uomini di Sonzogni. Alla vigilia c’era un certo timore per il fattore nebbia, preannunciata copiosa in riva al Po. Ed invece, a discapito di ogni previsione, la zona del Comunale è rimasta completamente sgombra, a differenza di ogni altro isolato della capitale dell’oro, quasi qualcuno dall’alto volesse suggerire che il derby sarebbe stata l’occasione per schiarirsi le idee su punti di forza e limiti di entrambe le compagini. Così è stato, nel senso che adesso le idee sono molto più chiare: l’Alessandria è una squadra forte, fortissima per la categoria, con un organico da far spavento per certi versi ma al tempo stesso in difetto di concentrazione e, forse, un po’ troppo narcisa. La Valenzana invece ha dimostrato di esserne l’antitesi, ossia una squadra con evidenti limiti di organico, ancora alla ricerca di un’identità tattica e di una manovra più fluida ed in grado di incollare i reparti, ma dotata di un cuore che sa andare oltre all’ostacolo. Non si potrebbe altrimenti definire la prestazione degli orafi, che vanno in apnea fin da subito, nonostante uno strepitoso Serena che ipnotizza Degano dagli undici metri, esattamente come a Mantova. Sarà poi lo stesso estremo difensore a “regalare” il vantaggio ai grigi. Regalare per modo di dire, nel senso che il vantaggio di Fanucchi è pienamente meritato e permette di mettere in cassaforte la prima frazione di gioco in attesa dell’affondo con cui dare il k.o. definitivo, magari nella ripresa. Proprio qui vengono a mancare gli uomini di Sonzogni, incapaci in tutta la ripresa di chiudere una volta per tutte i conti, nonostante la superiorità numerica su gentile concessione di Blondett. Anzi, addirittura subiscono l’attacco kamikaze di una Valenzana sfrontata all’inverosimile, fino al rigore con il quale Vailatti pesca il pari. Un pari assolutamente meritato per quel che si è visto in campo, ossia una partita a due facce per entrambe le squadre e nella quale, forse, non ci guadagna proprio nessuno, soprattutto in termini di classifica.

    Parte forte, anzi fortissimo l’Alessandria, che in appena un quarto d’ora riesce a mettere letteralmente in cassaforte l’intera prima frazione di gioco. Passano pochissimi secondi e Nassi, defilato sulla destra, riesce ad approfittare di un accidentale scontro tra Forino e Della Maggiora per involarsi verso il fondo e tentare il cross. Il traversone è deviato con il braccio da Blondett ed il direttore Merlino, che ravvisa la volontarietà, decreta la massima punizione. L’urlo dei tifosi grigi è però strozzato sul nascere: dal dischetto si presenta Degano, che calcia forte ma non angolatissimo, quel tanto da permettere a Serena di respingere il suo secondo rigore consecutivo dopo quello di Mantova con un bel colpo di reni. La gioia rossoblu dura davvero poco, perchè i grigi non si fanno assolutamente scoraggiare e, anzi, raddoppiano le forze alla ricerca di un vantaggio che arriva poco più tardi: ancora una volta gli uomini di Sonzogni penetrano da destra, questa volta con Negrini che indovina il traversone perfettamente tagliato sul primo palo. Questione di una frazione di secondo, Fanucchi in spaccata anticipa l’intervento di Della Maggiora e infila un Serena questa volta non impeccabile sul primo palo. Palla sotto la schiena del numero uno rossoblu e vantaggio strameritato. Un vantaggio che i grigi riescono a consolidare e capitalizzare con una attenta gestione del match, senza cercare ossessivamente il raddoppio ma riuscendo a concedere solo un’occasione, nel finale con Servili bravissimo su Miracoli, ai padroni di casa.

    Il problema, per contro, della Vale sta tutto qui, nel fatto di avere tre reparti che fanno tutto sommato il loro rimanendo però troppo scollegati, soprattutto nella fase offensiva, esclusivamente affidata all’inventiva di Vailatti e Capellini che però non riescono mai a servire decentemente l’eremita Miracoli. Gli orafi a tratti controllano il match, ma lo fanno con un possesso palla lento e sterile, senza riuscire a costruire una manovra a tre tocchi di prima. La situazione, a onor del vero, migliora leggermente nel secondo tempo, i primi dieci minuti del quale sono di marca rossoblu anche se di emozioni particolari non se ne registrano. Il ritmo dei padroni di casa si fa sempre più intenso, anche dal punto di vista fisico. Ne paga le conseguenze Blondett, che chiude la sua partitaccia con il colpo proibito sul quale Merlino non può sorvolare: rosso diretto e doccia anticipata per il giovane scuola Samp. Anziché spezzare le gambe, l’inferiorità numerica carica ulteriomente gli orafi, che senza aver più nulla da perdere si riversano in massa nella metà campo grigia, fino a trovare su corner la mischia giusta, su corner, per ottenere il penalty, in pieno stile rugbistico. Il contatto, a dir la verità, tra Capellini e Cammaroto non è di quelli eclatanti ma tant’è. Vailatti rende giustizia alla propria presenza in campo e porta gli orafi sul pareggio. Da un rigore che con ogni probabilità non ci stava si passa ad un altro che sembra essere più netto ma non viene concesso: a pochi minuti dal termine Cammaroto argina come può l’iniziativa dalla destra di una Valenzana temeraria all’inverosimile, ostinata nel cercare e trovare finalmente la via del risultato utile, ma il tocco di mano su traversone ravvicinato è giudicato un metro fuori piuttosto che dentro all’area grigia, roba che ci vorrebbe una tecnologia che non è di questa categoria. Di altra categoria, al Comunale, si è visto solo il cuore rossoblu.

    TABELLINO
    VALENZANA – ALESSANDRIA: 1-1 (0-1)
    MARCATORI: 16’pt Fanucchi, 22’st Vailatti (R)
    VALENZANA (4-3-2-1): Serena; Allegrini, Blondett, Della Maggiora, Forino; Righini, Serao (15’st Prandi), Montanari; Vailatti (23’st Crescente), Capellini (33’st Franciosi); Miracoli (a disp.: Stillo, Laezza, Chiazzolino, Pagan) All.: Rossi
    ALESSANDRIA (3-4-3): Servili; Miceli (33’st Artico), Cammaroto, Ciancio; Negrini (46’pt Daino), Giardina, Roselli, Sabato; Degano, Fanucchi (18’st Pandiani), Nassi (a disp.: Bucuroiu, Ghinassi, Merolla, Simeoni) All.: Sonzogni
    ARBITRO: Merlino (Tolfo – De Franco)
    NOTE: giornata fredda ma soleggiata, terreno di gioco in discrete condizioni. Spettatori 800 circa. Ammoniti: Capellini, Serao, Montanari. Al 17’st Blondett viene espulso per condotta gravemente antisportiva. Angoli: 5-2 Recupero: 2’pt, 5’st

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