Blog, Cultura
Il saggio
L'approfondimento del professor Maggiora
19 Ottobre 2025
ore
08:17
VALENZA - Dove ora si ergono le rigogliose e sinuose colline del Monferrato, un mosaico verdeggiante di vigneti ordinati e castelli secolari che narrano storie di nobiltà e potere, un tempo, in un'epoca remotissima, alcuni milioni di anni di anni fa, esisteva un paesaggio completamente diverso. Al posto dei dolci declivi e dei borghi pittoreschi, si estendeva un'unica, vasta e inquietante distesa d'acqua salmastra: il mare primordiale . Un mare immenso culla di vita ancora sconosciuta e teatro di forze geologiche inimmaginabili. Il nostro territorio, quello che oggi chiamiamo Monferrato, iniziò a delinearsi e a emergere dalle profondità marine solo alla fine del periodo terziario e all'inizio del periodo quaternario, un lasso di tempo segnato da sconvolgimenti cataclismatici. Furono le grandi scosse telluriche, i tremori titanici della terra che si assestava, a plasmare lentamente il futuro paesaggio. Questi eventi drammatici furono parte integrante dell'impressionante fenomeno geologico dell'orogenesi, la forza titanica che, come un fabbro cosmico, forgiò l'imponente arco alpino occidentale. La nostra regione, allora un embrione di terraferma, si presentava come un immenso e profondo golfo, un'insenatura tentacolare delimitata a occidente dalle Alpi, catene montuose ancora giovani e vigorose, appena emerse dalle acque torbide del mare primordiale. Le vette, ancora roride e lucenti per l'acqua salata, testimoniavano il susseguirsi di ciclopici terremoti che avevano scosso la terra, sollevando le montagne verso il cielo. Le acque di questo golfo primordiale del mare Padano erano perennemente agitate, battute con furia dalle collere dei venti. Gli sconvolgimenti orogenetici avevano amplificato la potenza e la durata delle tempeste, rendendole fenomeni inimmaginabili nella loro intensità. Le onde, alte come montagne liquide, si infrangevano con violenza inaudita contro i fianchi scoscesi e impervi dei monti nascenti, montagne che le piogge incessanti flagellavano per settimane intere, erodendo la roccia e scolpendo canyon profondi. Il sole, astro immutabile, sorgeva ogni giorno portando il suo dono di luce, ma la sua carezza era tutt'altro che gentile. La luminosità era aspra, bruciante, a volte insopportabile, intensificata dalla rifrazione sull'acqua e dalla mancanza di vegetazione a proteggere la terra. Gli alberi, in difficoltà ad attecchire in un ambiente così ostile, morivano a legioni, consumati dallo sguardo infuocato dell'astro, lasciando spazio a paesaggi desolati e brulli. In questo ambiente primordiale e ostile, pullulava la vita, sebbene in forme radicalmente diverse da quelle che conosciamo oggi. Strani e giganteschi animali, creature ancestrali e misteriose, si muovevano con agilità nelle acque agitate e sulle ripide terre emerse. Esseri marini colossali solcavano gli abissi, mentre rettili enormi e creature alate dominavano la terra e il cielo, testimoni silenziosi della nascita di un mondo. Un mondo che, milioni di anni dopo, sarebb...